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La ragazza del futuro: nessuno scrive come Cesare Cremonini

Pubblicato

2 anni fa

21 Febbraio 2022

Fabrizio Testa

Un gustoso antipasto prima del settimo long playing del cantautore bolognese Cesare Cremonini in uscita questa settimana.

LA RAGAZZA DEL FUTURO| LA RECENSIONE

Anche i più scettici si sono convinti, specie dopo la sensazionale performance live proposta al Festival di Sanremo 2022: Cesare Cremonini è ormai indissolubilmente un caposaldo del cantautorato italiano, di quelli che ricorderemo tra 30 anni, figlio di una matrice british coniugata in salsa italica e stra maledettamente personale.

Nessuno in Italia scrive come Cesare. Nessuno in Italia compone come Cesare. Nessuno in Italia canta come Cesare. Da sempre, da quel “Bagus“, il primo disco solista ormai datato 2002, a “La ragazza del futuro“, settima fatica discografica in uscita venerdì 25 febbraio 2022 per Universal Music Italia e anticipata proprio dalla title track, rilasciata invece lo scorso 19 gennaio.

Un pezzo che si propone un’atmosfera opposta all’apripista “Colibrì” più intima e raccolta, seguendone però praticamente lo stesso fil rouge. Una lettera d’amore, non per forza sentimentale ma anche paterna o fraterna, incentrata sulla forza della bellezza in senso lato che prevale nel caos, un inno di accettazione non solo di noi stessi ma anche della vita. Un concetto tutt’altro che nuovo, sia chiaro, ma approcciato in un modo così tanto autoriale da non potergli resistere.

Se il riferimento sonoro può essere riconducibile a quello sincopato di “Kashmir-Kashmir” in forma però più morbida e dolce, il lato testuale è intriso di splendidi accostamenti e di piccole chicche costellate qui e lì, tra tutte quel “Sali sulle scale mobili di un aeroporto, cammina sopra il pavimento instabile del mondo“, forse verso simbolo della forza del cosiddetto pop d’autore, quello di Baglioni e Dalla che non ha bisogno di termini altolocati o ridondanti per apparire volutamente d’essai, rimanendo altissimo ma vicino a tutti. Immensamente Cesare.