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Sanremo 2022

SANREMO 2022: le pagelle della seconda serata. Giovanni Truppi sorprende, Elisa una certezza

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Il dado è tratto. Nella seconda serata del Festival sono state svelate le rimanenti tredici canzoni in gara. Elisa è una certezza, sorprende Giovanni Truppi. Da dimenticare Tananai.

Il quadro è completo. Dopo un day one a dir poco trionfale che ha registrato la bellezza del 54,7% di share, è andata agli archivi anche la seconda serata del Festival di Saremo 2022, kermesse in scena al Teatro Ariston fino a sabato 5 febbraio.

Tenendo sempre i ritmi alti, il padrone di casa Amadeus – affiancato a questo giro dall’attrice Lorena Cesarini – ha presentato le rimanenti tredici canzoni in gara, alcune delle quali interpretate da personalità attesissime. Tra colpi di scena, geniali trovate di marketing e le inevitabili mezze ciofeche possiamo dirlo: il direttore artistico, forse, ha trovato la formula magica per far coincidere ascolti stellari mantenendo comunque un livello competitivo discreto. Ma vediamo i voti nel dettaglio.

LE PAGELLE DELLLA SECONDA SERATA DI SANREMO 2022

Sangiovanni, Farfalle 7-

Un vero hitmaker. Spopolerà tantissimo ovunque, in radio, in streaming, su tik-tok. Le ragazzine diventeranno pazze, alcune si tatueranno una farfalla enorme pentendosene qualche tempo dopo. Nel suo, Sangiovanni è irresistibile. Strofa top, prima sezione del ritornello non memorabile, complice l’assonanza “Farfalla-pelle”, francamente irritante. Per il resto bene.

Giovanni Truppi, Tuo padre, tua madre, Lucia

Applausi a scena aperta per il brano più fascinoso del lotto. Un piccolo capolavoro tra cantato e spoken word, peculiarità assoluta del nostro, supportato da un arrangiamento meraviglioso, conturbante nel suo minimalismo e mai invasivo. Una panoramica di vita in un racconto d’amore lunghissimo, non agli inizi, ma con anni e anni di vissuto. Meravigliosa.

Le Vibrazioni, Tantissimo 6½

Penalizzati da un’interpretazione un po’ meh in una canzone dove il ritornello sembra funzionare benissimo. Non siamo ai livelli di “Dov’è“, ma si lascia ascoltare senza problemi. Speriamo in esecuzioni migliori.

Emma con Francesca Michielin, Ogni volta è così 1000000000

Altro che Sanremo, questa è un’operazione degna del miglior film di Scorsese. Emma non canta sola, viene spalleggiata da una Francesca Michielin nei panni di direttrice d’orchestra inquadrata in modo ossessivo, quasi da far apparire il tutto un vero e proprio duetto silente. Una genialata editoriale mica da ridere, con la cantautrice veneta pronta a lanciare il suo primo libro (non si fa nulla per caso ragazzi) in uscita il prossimo mese, e la salentina pronta a sferrare la carta dell’amicizia e del girl power che non fa mai male. Il pezzo, comunque, è godibile. Una specie di cocktail micidiale tra Elodie (nella strofa) e un ibrido tra Loredana Bertè e la splendida Maria Nazionale nell’inciso. Lei buca lo schermo, tutto le si può dire tranne che non abbia personalità. Complessivamente  si meritano un 1000000000, perché dai, a questo puntavano. Diciamolo a gran voce: bravissime, incredibili, eccezionali, iconiche.

Matteo Romano, Virale 6+

Prova più che dignitosa per uno dei vincitori di Sanremo Giovani, artista che punta chiaramente a un pubblico molto giovane, per non dire quasi fanciullesco. E lo fa bene, giocando con il concetto di viralità web (lui che è un celebre tiktoker) con tanto di volatine intonate e complessivamente di buon tiro. Pensavamo peggio.

Iva Zanicchi, Voglio amarti 8

Le ha stese tutte. L’aquila di Ligonchio, ottantadue anni appena compiuti, porta in scena quel sano e vecchio divismo purtroppo adesso in via d’estinzione. Il pezzo è chiaramente agee, ma la voce, la potenza, la capacità interpretativa, fa invidia a tutti i concorrenti in gara.

Ditonellapiaga e Rettore, Chimica 7

E non m’importa del pudore, delle suore me ne sbatto totalmente“. Un verso che vale il prezzo del biglietto per un pezzo non facile da cantare che ricorda curiosamente in maniera incredibile proprio l’appeal de La Rappresentante Di Lista. Rettore è chiaramente fuori di testa, e si ama per questo. Divertentissimo.

Elisa, O forse sei tu 9

Una fuoriclasse per quella che è probabilmente la canzone più completa di tutto il festival, oggettivamente senza difetto alcuno, eseguita in maniera impeccabile, con uno special semplicemente da antologia; era la vincitrice annunciata già da tempo, adesso lo è ancora di più. Ma attenzione, perché in questi casi la sorpresa è dietro l’angolo, chiedere informazioni a Fiorella Mannoia.

Fabrizio Moro, Sei tu 5

Una canzone di Fabrizio Moro interpretata da Fabrizio Moro con l’intensità di Fabrizio Moro, con la dinamica di Fabrizio Moro, con la melodia tipica di Fabrizio Moro. Non stupisce più, e il verso “Sei tu l’ossigeno che mi attraversa quando mi tocchi” evoca la poetica di Kekko dei Modà. Quindi non bei ricordi.

Tananai, Sesso occasionale 4

Delusione cocente. La personalità più fresca di Sanremo Giovani inciampa su un pezzo a primo ascolto mediocre, appesantito da un’interpretazione viziata da dei disastri a livello di intonazione eccessivamente gravi. In sintesi, grottesco.

Irama, Ovunque sarai 6½

Una di quelle canzoni pericolose, ammazzaclassifica. Irama sa come colpire gli ascoltatori, e ci riesce anche a questo giro con un pezzo senza particolari orpelli, improntato sull’emotività e su un inciso che si fa ricordare. Da tenere davvero sotto stretta osservazione. Fun fact per i cinefili dai palati finissimi: con questo look è pressoché identico a Caleb Landry Jones in “Nitram“.

Aka 7even, Perfetta così 4½

L’ultimo vincitore del best italian act agli Ema, premio sbandierato come se fosse un grammy quando in passato è stato vinto anche da gente (con tutto il rispetto) tipo Finley, Lost e Benji & Fede, regala un brano pensando alla propria fan base che, ricordiamo, è comunque numerosissima. Si skippa volentieri.

Highsnob e Hu, Abbi cura di te 7-

Una piacevole sorpresa. Niente, anzi assolutamente nulla di trascendentale, ma in questo duetto canonico a tinte contemporanee colpisce una semplicità ben studiata e un’apparente sincerità. Unico difetto. Nela prima strofa, quella affidata ad Highsnob, sembra di ascoltare Vasco Brondi. Una roba strana.

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Crediti Foto: RAI