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Rocco Casalino a Live Non è la D’Urso: “Nonostante i titoli continuano a sminuirmi per avere fatto il Grande Fratello”

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Ieri sera, durante la prima puntata di Live Non è la D’Urso, abbiamo assistito alla reunion dei dieci concorrenti del primo Grande Fratello che, proprio in questi giorni, festeggia i suoi venti anni. Due i grandi assenti della serata: Pietro Taricone, scomparso dieci anni fa e di cui è stato mandato in onda un commovente omaggio, e Rocco Casalino, per ovvi motivi lavorativi ed a causa della carica istituzionale che ricopre.

Casalino ha però voluto inviare una lettera alla padrona di casa e a tutti i suoi ex coinquilini, missiva che ha espresso dei contenuti dai risvolti alquanto amari. L’attuale responsabile della comunicazione del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, infatti, ha lamentato il fatto di essere vittima di umiliazioni nel proprio ambito lavorativo, solo per via della partecipazione al Reality di Canale 5.

“Cara Barbara, sono passati 20 anni da quando dieci sconosciuti, ragazzi e ragazze quasi tutti non ancora trentenni, entrammo per la prima volta nella casa del Grande Fratello. Io ero tra loro, non sapevo cosa ci aspettasse. All’epoca il Grande Fratello era anche un nuovo format televisivo, qualcosa di mai visto in Italia e che riscriveva le regole del linguaggio televisivo conosciute fino ad allora. Io vi ho partecipato con l’idea di fare una nuova esperienza lunga 100 giorni”, ha scritto pugliese nativo di Ceglie Messapica.

Di fronte ai suoi compagni di avventura, con cui ha condiviso un’esperienza unica e storica nel suo genere, Casalino ha tenuto a parlare di etichette e stereotipi a cui, spesso, chi partecipa ad un Reality, nella fattispecie lui, ne diventa vittima.

“Oggi dispiace vedere che quella che per molti di noi fu una semplice esperienza di soli tre mesi, in fondo una piccola parentesi della nostra vita, venga spesso usata come etichetta negativa che rimane addosso anche dopo vent’anni, nonostante ognuno di noi abbia preso strade diverse, spesso fatte di studio, impegno e sacrificio. Quando si etichetta una persona spesso la si vuole omologare, banalizzare o ridurre a uno stereotipo: un’azione svilente che mortifica e fa male. E’ accaduto a me, che nonostante la laurea in ingegneria elettronica, l’esame da giornalista professionista, un’esperienza pluriennale da dirigente della comunicazione e l’attuale incarico alla Presidenza del Consiglio, vengo continuamente sminuito e screditato pubblicamente semplicemente per quei tre mesi da partecipante del Grande Fratello. Ma per me, al dispetto di tutto, il GF resta un bellissimo ricordo“.

 

 

 

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Crediti Foto: rocco_casalino/instagram

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