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Rubrica, MEI. LA MUSICA SI E’ ROTTA di Giordano Sangiorgi. Bauli in Piazza: una manifestazione civile che merita di essere ascoltata

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bauli

di Giordano Sangiorgi

Si è tenuta sabato pomeriggio in piazza Duomo a Milano una manifestazione civile e di protesta di grande portata culturale:  la manifestazione dei lavoratori e rappresentanti delle imprese del settore e degli eventi che chiedono alle istituzioni di essere ascoltati. Tra i tanti presenti ci piace citare Andy dei Bluvertigo, un amico del MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti e della scena musicale indipendente ed emergente che , come ha detto il giovane cantautore Colombre, Premio MEI Giovani qualche anno fa, e’ il settore piu’ duramente colpito.

Il positivo e organizzatissimo movimento Bauli In Piazza ha radunato 1.300 persone tra lavoratori dello spettacolo e imprese del settore che in questo momento versano in grave difficoltà.

Cinquecento bauli neri, ben distanziati, altrettanti addetti ai lavori hanno alternato momenti di silenzio, ad applausi, al rumore delle mani che battevano sui loro flight case ed infine hanno compiuto una simbolica chiusura dei bauli vuoti per rimarcare la necessità di ricominciare a riempire i flight case con il proprio lavoro.

Al centro è stato inoltre posizionato un baule rosso in rappresentanza di tutti i colleghi che non ci sono più.

Una manifestazione di grande civilta’ che rappresenta tutto il settore con circa 500 mila addetti, tra diretti e indiretti, e con almeno 750 milioni di euro di fatturato perso in questi sei mesi che deve essere ascoltata. Non si possono piu’ elargire 4 miliardi di euro di sostegni a una decotta Alitalia per 12 mila adetti e cento volte di meno a un settore che ne occupa cento volte di piu’.  Va invertita la rotta e cambiati i vertici tecnici del Governo che seguono il settore per avere piu’ vicinanza e aderenza oltre a istituire un Tavolo tecnico istituzionale di consultazione per la musica e lo spettacolo dal vivo che coinvolga tutti alla pari e che, ad esempio, rilanci un bando per la discografia che premi anche i piccoli produttori indipendenti ed autoprodotti mentre il bando uscito privilegia solo i big del settore.

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Crediti: Foto Claudio Furlan – LaPresse