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Marche, Fratelli d’Italia presente una proposta di legge sulla famiglia. Ciccioli: “Sostegno alle famiglie, ma solo quelle naturali”

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Non sono passate neanche 96 ore dall’ondata di odio che Fratelli d’Italia ha ricevuto, in cui il docente Gozzini ha definito “scrofa” Giorgia Meloni, che il suo partito è già tornato a fomentare odio nei confronti della comunità LGBT+ e delle donne.

In queste ore il gruppo Fratelli d’Italia Marche ha presentato una proposta di legge intitolata “Interventi a sostegno di famiglia, genitorialità e natalità“. Il progetto di legge vede come primo firmatario Marco Ausili, consigliere regionale per FdI e andrebbe a modificare quella già esistente, approvata nel 1998.

Il documento prevede 24 articoli e punta ad ottenere alcuni obiettivi: attivare sostegni alle famiglie attraverso contributi alle famiglie, a quelle fragili in particolare, contributi per la natalità e sostegni alla genitorialità: “Il testo è aperto a qualsiasi contributo che possa arrivare dall’esterno, in particolare dal terzo settore e dall’associazionismo – commenta così Ausili –. Vogliamo invertire la tendenza, parte della legge approvata più di vent’anni fa la terremo, ma un’altra va modificata alla luce dei cambiamenti generazionali. Ci saranno anche sgravi nei confronti delle famiglie, penso alle rete degli asili nido”

IL CONCETTO DI FAMIGLIA DI FRATELLI D’ITALIA

La legge, tuttavia, mira a voler sostenere esclusivamente le famiglie “naturali”, quindi quelle composte da padre; madre; figlio, andando così ad escludere tutte le famiglie omogenitoriali nel marchigiano.

“Il padre deve dare le regole, la madre accudire. Senza una di queste due figure i bambini possono rischiano di zoppicare andando avanti nella vita. Queste cose si studiano in psicoanalisi” dichiara Carlo Ciccioli, capogruppo di consiglio, che spiega la sua concezione di famiglia: “Non possono esistere alternative al nucleo familiare ‘naturale’, composto da un padre, da una madre e dai figli che hanno il diritto ad avere una famiglia così. Ne vale del concetto di educazione, al padre sono demandate le regole, alla madre l’accudimento, non ci possono essere alternative. La famiglia naturale è composta da uomo, donna e figli, considerare altre forme è sbagliato.

LA REAZIONE DELL’OPPOSIZIONE

Ovviamente la questione ha tirato su una forte polemica e non sono mancate le risposte dall’opposizione. “Nelle Marche sta succedendo qualcosa di grave da un punto di vista politico e culturale – commenta la deputata Pd Alessia Morani – La destra che si è affermata nelle ultime elezioni regionali sta portando avanti scelte che evocano il ventennio fascista”.

Articolo 1 di Pesaro dichiara: “Anche se ormai dovremmo essere abituate non finiamo mai di stupirci per l’arretratezza culturale che la destra marchigiana dimostra in particolare quando si riferisce alle donne e alla società contemporanea. Ritorna fuori la ‘famiglia naturale frutto ideologico di stampo religioso che nulla ha a che fare con scienza e cultura”

Le dichiarazioni di Ciccioli, secondo Massimiliano Smeriglio, eurodeputato S&D “sono l’ennesimo attacco retrogrado nei confronti delle donne. Secondo Ciccioli meritano un sostegno le sole famiglie naturali dove un padre dà le regole e la mamma accudisce, secondo il classico schema discriminatorio contro le donne ben consolidato e applicato in diversi ambiti, tra cui quello del lavoro”.

LA REPLICA DELL’ORDINE DEI MEDICI

Anche l’Ordine degli psicologi Marche ha commentato la proposta di legge e la visione retrograda di famiglia del partito di Giorgia Meloni: “Pur non entrando nel dibattito politico che si svolge in sedi altre, ci preme chiarire questioni di contenuto da punto di vista scientifico. In letteratura scientifica è ampiamente dimostrata l’importanza della qualità della relazione sia nella trasmissione delle regole che nello stile di accudimento. Rispetto ai fattori di rischio che intervengono nello sviluppo psicologico dell’individuo, occorre una visione bio-psico-sociale che consideri la sua complessità. Pertanto riteniamo vada posta massima attenzione nell’esprimere considerazioni che rischiano di discriminare, semplificando, condizioni familiari perfettamente funzionanti, pur non rientrando nella descrizione sopracitata”.

Si tratta quindi dell’ennesimo episodio di omofobia e misoginia presente nelle istituzioni. L’ennesima prova che Fratelli d’Italia dimentica facilmente come ci si sente ad essere discriminati e presi di mira in quanto donna in pochissimo tempo.

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