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Sanremo History, “Le cinque indimenticabili”. Sanremo ingrato, i brani che divennero storia ma passarono inosservati al Festival

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mia martini sanremo

Le classifiche di tutto il top, e il flop, visto e ascoltato nella storia del Festival di Sanremo

Dalle canzoni più ironiche alle più criticate, da quelle ‘a luci rosse’ a quelle passate inosservate, dalle meteore alle alternative, ma anche dai look peggiori visti all’Ariston alle scenografie più suggestive, fino alle ‘penne’ migliori del Festival, ai cantanti plurititolati e a quelli plurivincenti. Una classifica al giorno, fino al 4 febbraio, per accompagnarvi al prossimo Festival di Sanremo all’insegna del sorriso e del ricordo, facendovi tornare alla mente brani indimenticabili e altri dimenticabilissimi. Quest’oggi il ‘classificone’ si occupa delle ‘inosservate’, quei brani che per diventare immortali sono dovuti prima passare dall’umiliazione di un Festival di Sanremo spesso concluso fuori dalle prime dieci.

LE INOSSERVATE

1) 1981 – “Ancora” – Eduardo De Crescenzo

Tra i tanti abbagli sanremesi, forse il più clamoroso di tutti. Nell’anno di “Per Elisa”, passa davvero inosservata, subendo l’onta di vedersi arrivare davanti in classifica brani come “Hop hop somarello”. Sarà risarcito ampiamente nei 40 anni successivi, e nei 40 che ancora devono venire.

2) 1989 – “Cosa Resterà degli Anni ‘80” – Raf

D’accordo che sarà stato un anno tra i più belli di quelli sanremesi, quell’89, ma il 15esimo posto è davvero uno smacco per quello che rimane, della superba produzione “raffiana”, il brano forse più significativo di tutti, non fosse altro perché ha saputo tratteggiare, in 4 minuti, un decennio intero.

3) 1987 – “Quello che le donne non dicono” – Fiorella Mannoia

Anche per lei sontuosa fu la concorrenza in quel 1987, ma il suo brano è un dipinto, un diamante purissimo lavorato per lei dalle sapienti mani di un Enrico Ruggeri illuminato più di sempre. Finisce ottava, ma sarà, quel brano, la consacrazione vera della carriera che verrà.

https://www.youtube.com/watch?v=PiK1_68IZQw

4) 1986 – “Lei Verrà” – Mango

Il problema non è tanto, o non è solo, che in pochi notarono lo sbocciare di una voce unica e inarrivabile nella storia della musica italiana. Il problema, e il rammarico, è che ancora oggi tanti, troppi, lo considerano fuori dai grandissimi della nostra musica. Una grandezza già smaccatamente evidente in quel “Lei verrà” firmato in coppia con Alberto Salerno.

5) 1982 – “E non finisce mica il cielo” – Mia Martini

Fuori classifica. Roba da fuori di senno. Eppure fu proprio così. La voce di Mimì e il brano di Ivano Fossati ignobilmente out dai primi sei posti, e davanti a lei Cionfoli, Jimmy Fontana, Christian, solo per citarne alcuni. Il tempo nobiliterà questo brano di limpida bellezza, che rimane nei cinque più belli mai cantati dalla sua soave voce.

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