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Sanremo History, “Le cinque indimenticabili”. Dipingono musica e parole, sono i grandi autori che hanno reso irraggiungibile il Festival

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Giancarlo Bigazzi

Le classifiche di tutto il top, e il flop, visto e ascoltato nella storia del Festival di Sanremo

Dalle canzoni più ironiche alle più criticate, da quelle ‘a luci rosse’ a quelle passate inosservate, dalle meteore alle alternative, ma anche dai look peggiori visti all’Ariston alle scenografie più suggestive, fino alle ‘penne’ migliori del Festival, ai cantanti plurititolati e a quelli plurivincenti. Una classifica al giorno, fino al 4 febbraio, per accompagnarvi al prossimo Festival di Sanremo all’insegna del sorriso e del ricordo, facendovi tornare alla mente brani indimenticabili e altri dimenticabilissimi. Dopo la classifica delle canzoni peggiori della storia del Festival, oggi la top five vede protagonisti gli autori, i ‘disegnatori’ di musica e di parole che hanno reso Sanremo la più bella vetrina della nostra musica sia dentro che ben oltre gli italici confini. Una scusa con inchino, in doveroso anticipo, a tutti i grandissimi rimasti fuori da questa classifica. I veri “sanremologi”, c’è da scommetterlo, non li dimenticano comunque.

5 – Carlo Mattone

Una per tutte: “Ancora” di De Crescenzo. Basterebbe questa per una laurea ad honorem in ‘sanremologia’. Scrive anche assieme a MigliacciMa che freddo fa”, vince con “Il cuore è uno zingaro” e arriva secondo con l’ammiccante “Il Clarinetto”. Nel 1995 scrive “Le ragazze” con cui i Neri per Caso arrivano primi nelle “Nuove proposte”.

4 – Fabrizio Berlincioni

Al Festival trionfa con “Ti lascerò” di Leali e Anna Oxa, ma per il cantante con la voce più nera d’Italia scrive anche l’indimenticabile “Mi Manchi”. Assieme a Cutugno scrive il più bel brano della luminosissima carriera di Toto, “Gli Amori”, cantata anche da Ray Charles a Sanremo, ma anche “Ti Penso” per Massimo Ranieri, dopo “Perdere l’amore” il più bel brano dell’eclettico interprete napoletano, e “Ora che ho bisogno di te” di Leali e Luisa Corna, quarti nel 2002.

3 – Maurizio Fabrizio

Una vena da autore di musiche straordinaria la sua. Vince ben tre Festival, con “Storie di tutti giorni” nell’82 portata al successo da Riccardo Fogli, l’anno dopo con “Sarà quel che sarà” di Tiziana Rivale e nell’86 nelle Nuove Proposte guida alla vittoria la meravigliosa voce di Lena Biolcati con “Grande grande amore“. A quattro mani con Bruno Lauzi ha scritto una delle più belle canzoni della storia della musica italiana e del Festival, “Almeno tu nell’universo”. Anche scendendo dal podio, la sua storia ‘festivaliera’ è costellata di perle di rara bellezza. Solo per citarne alcune, “L’odore del mare” di Eduardo De Crescenzo, “Brividi” e “Destino” di Rossana Casale,  “Strano il mio destino” di Giorgia.

2 – Alberto Salerno

L’autore de La Canzone per antonomasia, “Io Vagabondo” dei Nomadi, neppure al Festival dei fiori smentisce la sua grandissima vena di autore. Vince nel ’77 con gli Homo Sapiens con “Bella da morire” e con “Terra Promessa” di Ramazzotti nei giovani. Per Zucchero ha scritto “Donne”, per Marcella “Dopo la Tempesta”, per MangoLei verrà”. Vincerà anche con Anna Oxa (“Storie”) e con Alexia (“Per dire di no”).

1 – Giancarlo Bigazzi

Autore infinito, tra i più prolifici della storia della nostra musica. Scrive “Passerà” per Aleandro Baldi che vince il Festival nel 1994, bissando il successo ottenuto due anni prima nella sezione “Novità”, sempre con Baldi assieme a Francesca Alotta, con “Non amarmi”. Sua è anche la canzone forse più sanremese delle sanremesi, l’inno “Si può dare di più” del trio Morandi-Ruggeri Tozzi che salirà sul primo gradino del podio molto prima del fischio d’inizio di quel Sanremo 1987.  Tra le sue tante canzoni indimenticabili che hanno varcato la soglia dell’Ariston, però, molte non hanno vinto, ma sono entrate di diritto nella storia della musica italiana, trapassando, o a volte trascrivendo, un’epoca. E’ il caso di “Cosa resterà degli anni ‘80” di Raf, “Gli uomini non cambiano” per Mimì Martini, “Perché lo fai” scritta a quattro mani con Marco Masini.

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