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Caparezza, “Le dimensioni del mio caos”: il fonoromanzo sociale dell’alternative rap

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Album LE DIMENSIONI DEL MIO CAOS

A 12 anni dall’uscita l’album continua ad aver qualcosa di interessante da dirci: opera sociale e corale a 360°, fa rimpiangere la lunga assenza di Capa dalle scene che contano.

Caparezza (al secolo Michele Salvemini) è un cantautore e rapper originario di Molfetta. Classe 1973, è stato uno dei pochi rapper della vecchia guardia a non seguire l’onda lunga prima del successo planetario di Eminem e poi della Trap. Fautore di un rap con forti influssi rock, indie e cantautoriali, è uno dei migliori liricisti sociali della scena tricolore, non nascondendo il proprio orientamento politico di sinistra radicale e rimarcandolo partecipando agli eventi d’area lungo tutta la sua carriera. Arrivato al successo nel 2003 con l’album “Verità Supposte” a causa dell’heavy rotation del singolo “Fuori dal tunnel”, adottato fra l’altro dal famigerato programma televiso Amici di Maria De Filippi, il nostro è riuscito in quasi di 20 anni di carriera a mantenere quel fragile equilibrio fra popolarità e qualità artistica, critica sociale e capacità di stare sotto major. “Le dimensioni del mio caos” è un concept album molto particolare, un lavoro pressoché unico per la scena rap tricolore. Vediamo il perchè.

Innanzittutto è album strettamente legato al libro “Saghe mentali. Viaggio allucinante in una testa di capa”, prima opera letteraria di Salvemini che si vede pubblicato all’esordio da Rizzoli. Spiegare il rapporto fra romanzo e disco sarebbe assai complesso senza analizzare la struttura del primo, ci limiteremo dunque a dire che la quarta ed ultima sezione del libro trascrive e collega tramite inserti in prosa i testi di “Le dimensioni del mio caos” rendendoli una storia-fiaba organica. Il concept dell’album, a cui partecipano famosi doppiatori del mondo del cinema nonché la telegionarlista di Rai 1 Cinzia Fiorato, è incentrato sulla storia di Ilaria, che a causa di un varco temporale passa dall’oggi al 1968, e dell’amore che Caparezza prova per lei, amore deluso dalla trasformazione di Ilaria in donna “normale” che sposa un membro del “Fronte dell’uomo qualcuno”, partito fake in cui è facile riconoscere l’ormai defunto PDL a solida guida berlusconiana. Tale partito costruirà uno spazioporto in Puglia, grande opera inutile ai fini del ben comune ma necessaria a far vincere le elezioni al suddetto partito (in quegli anni temi caldi erano la TAV e il ponte sullo Stretto di Messina). Nel percorso Caparezza incontra il muratore Luigi delle Bicocche, eroe moderno schiacciato da lavoro precario, basso salario e dall’essere schiavo di interessi più grandi di lui; Caparezza grazie a questo incontrò diventerà un rivoluzionario e verrà incarcerato, mentre Luigi Delle Bicocche risulterà il vero vincitore perché grazie ad un arco spaziotemporale muterà il corso della storia trasformando gli uomini in Bonobo, i quali creeranno una civiltà più avanzata ed equa rispetto a quella generata dagli esseri umani.
Riassunto il quadro d’insieme, passiamo ora all’analisi più strettamente musicale.

Pop Rap con inserti da colonna sonora Western, “Eroe” è un brano che unisce potabili ad una critica sociale per nulla scontata. Scelto come singolo apripista, è un azzardo riuscito. Il testo pone al centro il muratore Luigi Delle Bicocche, definito eroe perché pur sottopagato e precario riesce a mantenere una famiglia senza abbandonarsi a “vizi” (alcolismo, gioco d’azzardo, ecc) che allevierebbero il peso della sua esistenza devastando quella degli altri. Testo pulito e alla portata di tutti eppure molto raro in ambito rap (non parliamo della trap), dove anche i più politicizzati si adagiano spesso sull’esaltazione del gangsterismo di strada.

Brano pop rap con inserti di taranta, “Vieni a ballare in Puglia” (dove “ballare” significa morire) vede la partecipazione di Al Bano, presente all’inizio e alla fine della canzone con la sua voce iconica. Testo che tratta dei problemi della splendida regione meridionale (incendi dolosi, inquinamento, morti bianche), è interessante notare come a 12 anni dalla sua stesura i problemi rimangano invariati, mentre le polemiche suscitate dalla canzone siano morte con la fine del passaggio in radio della stessa.

“Abiura di me” è il terzo singolo estratto dall’album. Canzone rap rock con inserti tratti dalle colonne sonore dei videogiochi menzionati nella canzone, il video richiama il celebre film Disney “Tron”. La seconda voce è di Diego Perrone. Testo sul rapporto fra arte, vita e artista, “Abiura di me” liricamente non regge il confronto con i testi dei singoli precedenti, ma si è assesta comunque su un livello discreto.

Base pop con richiami alle canzoni infantili stile Zecchino d’oro e testo che critica l’egemonia dei social e l’esibizionismo come modo di fare e imporsi in politica, fanno di questa canzone forse la più debole del lotto. Debolezza data dallo scadere (sia musicalmente che testualmente) troppo vicino alla banalità criticata.

Brano dalla base elettropop con citazioni alle sigle di cartoni animati, il testo torna a bomba all’interno del concept narrando l’inaugurazione dello Spazioporto Pugliese da parte del Fronte dell’uomo che conta. In secondo piano c’è una critica allo star system rap e al suo scarso interesse per i mali della politica. Brano ultradatato sia per produzione che per testo, “Cacca nello spazio” all’epoca era una critica inusualmente feroce ai mali del giorno.

Che altro dire? Un album all’epoca sperimentale che contiene idee (specialmente nei temi e nelle liriche) ancora oggi valide. Le basi suonano datate, sia per la produzione (già allora non proprio al passo coi tempi) sia per la scelta dei beat e degli inserti. All’epoca fu un successo sia di pubblico che di critica, oggi probabilmente la seconda applaudirebbe mentre il primo ignorerebbe tranquillamente un prodotto come questo. Visto 12 anni dopo “Le dimensioni del mio caos” è album ambizioso, che realizza 3/4 delle sue promesse pur con momenti di stanchezza abbastanza evidenti.

VOTO: 7,5/10

AGGETTIVO: ambizioso

TRACKLIST

  1. La rivoluzione del sessintutto – 4:59
  2. Ulisse (You Listen) – 4:00
  3. Non mettere le mani in tasca – 4:32
  4. Pimpami la storia – 4:13
  5. Ilaria condizionata – 3:43
  6. La grande opera – 4:50
  7. Vieni a ballare in Puglia – 3:59
  8. Abiura di me – 4:10
  9. Cacca nello spazio – 4:26
  10. Il circo delle pantegane – 3:47
  11. Un vero uomo dovrebbe lavare i piatti – 3:56
  12. Io diventerò qualcuno – 3:37
  13. Eroe (storia di Luigi delle Bicocche) – 4:06
  14. Bonobo Power – 3:19

ALBUM: LE DIMENSIONI DEL MIO CAOS

ARTISTA: CAPAREZZA

ANNO: 2008

ETICHETTA: EMI

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