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Food, L’ITALIA DA GUSTARE. Appuntamento al Milan Coffee Festival e intervista a Stefano Cevenini, campione mondiale di Espresso Italiano

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Uno dei prossimi eventi da non perdere assolutamente, è la seconda edizione del Milan Coffee Festival. Dopo il grande successo dello scorso anno, arriva la kermesse internazionale dedicata al caffè in tutte le sue declinazioni, con appuntamenti dal 30 novembre al 2 dicembre al Superstudio Più di via Tortona, a Milano, ad ingresso gratuito.

Un evento aperto sia agli esperti che ai semplici amanti dell’oro nero.

Non mancheranno degustazioni, workshop e performance di baristi, torrefattori e mixologist.

Nello spazio denominato The True Artisan Cafè, si potranno trovare le migliori caffetterie e torrefazioni indipendenti, italiane e internazionali, che proporranno bevande e cocktail d’autore. Vi sarà anche un’area dedicata al Latte artistico, il Latte Art Live, appunto, con dimostrazioni e performance dal vivo sulle tecniche di decorazione col latte, della superficie di caffè e cappuccini.

E ancora, si potranno trovare The Brew Bar dedicati alle preparazioni con filtro o The Roaster Village, dove saranno protagonisti piccoli torrefattori italiani di qualità.

Il 10% degli incassi sarà devoluto in favore di Project Waterfall, una Onlus che svolge attività volte a garantire l’approvvigionamento di acqua pulita ai Paesi produttori di caffè.

 

Al Milan Coffee Festival sarà presente anche un bolognese d’eccellenza, il campione mondiale (ottobre 2019) e nazionale (giugno 2019) di Espresso italiano che ha vinto la Champion 2019 a Milano. L’espresso italiano è riconosciuto da tutti come una grande eccellenza del Made in Italy per questo è nato un marchio di riconoscimento.

Il giovanissimo Stefano Cevenini (classe 1999) ha battuto in finale Anita Fava (Regno Unito), Satoshi Miyanishi (Giappone), Chiu Hsiu Kuei (Taiwan).

 

Stefano, questa tua passione per il caffè quando e come nasce?

A soli 12 anni. Il profumo del caffè appena tostato mi ha incuriosito, mi sono così avvicinato al mondo dell’espresso durante tutte le superiori fino a vincere una gara a livello nazionale a Milano. Così è scattata la grande passione che si è trasformata in lavoro.

Barista da quando avevi 15 anni, una vita di lavoro e sacrifici, che messaggio ti farebbe piacere dare ai giovani di oggi?

L’unico consiglio che mi sento di dare, anche se sono molto giovane, è che in qualsiasi passione e attività che si vuole intraprendere bisogna formarsi e documentarsi. Lavorare e studiare ogni giorno con costanza, determinazione e passione e inseguire sempre i propri sogni.

Sapresti dare un consiglio ai nostri lettori per un ottimo caffè fatto con la moka in casa?

I pochi consigli che mi sento di dare, sono di utilizzare un’ottima miscela di caffè con la giusta macinatura, utilizzare una giusta acqua e controllare che tutte le fasi di preparazione siano effettuate in modo corretto.

Dolce o amaro?

Le degustazioni professionali dell’espresso non prevedono l’uso dello zucchero.

Come hai fatto a raggiungere le vette del podio, si tratta solo di trovare la formula giusta nelle miscele, o contano anche altri fattori come la temperatura della macchina o altri segreti?

Ci sono vari dettagli che ho utilizzato per vincere la gara, che possono rendere un espresso buono: dalla miscela del caffè, all’attenzione in tutte le fasi di preparazione per l’espresso. Ad esempio io ho eseguito una ricetta base: 15 g di caffè macinato, 25 secondi di estrazione per ottenere un prodotto di 25 mL circa, per ottenere un gusto molto equilibrato tra acido e amaro e tutto ciò che dona la miscela.

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