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Psicologia

SPAZIO MENTE. Il Bossing. Quando il contesto di lavoro è insostenibile

Il bossing è una forma di violenza psicologica esercitata in ambiente lavorativo da un superiore nei confronti di un suo sottoposto e può avere un impatto negativo sulla produttività dell’intera azienda

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Bossing
Crediti Foto: Shutterstock

Il bossing rappresenta  una forma di molestia psicologica che avviene in ambito lavorativo  ed è perpetrata da un superiore nei confronti di un lavoratore subordinato.

L’obiettivo delle ripetute vessazioni dei soprusi costanti è l’umiliazione la sottomissione del malcapitato per creare un contesto lavorativo ostico ed insostenibile.

Spesso questo atteggiamento induce il lavoratore al licenziamento spinto dalla volontà di abbandonare un ambiente tossico e demotivante.

Il bossing  presenta elementi di similitudine con il mobbing ma si caratterizza per la  forma verticale in cui il superiore esercita potere sui dipendenti subordinati.

Le cause che inducono un atteggiamento di questo tipo possono essere individuali, quali invidia da parte del superiore la paura di essere scavalcato in ambito professionale. Altre necessità sono di tipo organizzativo, quale ad esempio la necessità di ridurre il personale.

Il soggetto sottoposto al pressing psicologico può manifestare calo dell’umore, insonnia, perdita di fiducia nelle proprie capacità ed, infine, depressione. Di conseguenza, potrebbe ricorrere all’assunzione di psicofarmaci, di alcool tabacco. Quindi, oltre alla sfera psicologica, farne le spese potrebbe essere anche il fisico.

Alessandra Bisanti, Psicologa, Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

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Crediti Foto: SHUTTERSTOCK

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