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Padova, arrivano i distributori di assorbenti femminili gratuiti

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Si tratta di un progetto sperimentale avviato nel 2021 dall’Università di Padova. Si stima che, ogni anno, una donna spenda fino a 100 euro in assorbenti

Mentre all’interno della manovra di bilancio 2023 il governo Meloni sta valutando la possibilità di abbassare l’ Iva dal 10 al 5 per cento su tamponi, assorbenti igienici femminili e pannolini, dall’ Università di Padova arriva un’azione concreta che va verso una grande conquista per le donne e non solo: distributori automatici di assorbenti femminili gratuiti per le studentesse dell’ ateneo patavino (e non solo).

Il progetto prevede che entro la fine dell’ anno accademico in corso, in tutte le 32 sedi dipartimentali dell’ateneo, saranno installati dispenser di assorbenti igienici fuori dai bagni: per ritirare gli assorbenti basterà chiedere un gettone nelle portinerie delle sedi di dipartimento.

Si tratta di un progetto sperimentale avviato già nel 2021 nei dipartimenti di Scienze statistiche e Matematica dell’Università di Padova. “Siamo da sempre molto attenti alle esigenze di studentesse e studenti, impegnandoci nel rendere il nostro ateneo inclusivo e accogliente – ha spiegato Antonio Paoli, prorettore al Benessere dell’ Università di Padova -. Per questo motivo abbiamo avviato quasi due anni fa una sperimentazione che riguarda urgenze relative a un bene di primaria necessità: ora andremo a rendere strutturale e capillare la presenza dei distributori”.

In altri Paesi europei come la Scozia o la Francia gli assorbenti femminili gratuiti sono già realtà da tempo, ma resta che quello che arriva dall’ università di Padova è comunque un segnale di apertura e inclusione, oltre che di concreto sostegno economico. Si stima infatti che, ogni anno, una donna spenda fino a circa 100 euro in assorbenti (senza considerare eventuali farmaci per il dolore o per contrastare i disturbi delle mestruazioni). Dunque, nell’ arco di una vita e considerando un ciclo tra i 12 e i 50 anni, si superano i 3.800 euro. A livello nazionale, si è ipotizzato che il costo “mestruale” per la popolazione femminile italiana (sempre nella fascia 12-50) ammonti a 1.680.000 euro all’ anno.

Progetti simili esistono in altri atenei, ma prevedono prezzi calmierati.