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Operai salgono sulla ciminiera contro la cassa integrazione, protesta alla Portovesme

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La fabbrica rischia la chiusura e gli operai salgono sulla ciminiera a 100 metri di altezza.

E’ quanto accaduto alla Portovesme srl, fabbrica nel Sud Sardegna di piombo e zinco della multinazionale svizzera Glencore che garantisce 1.300 buste paga ai lavoratori diretti, alle quali vanno aggiunti gli appalti.

Il blitz dei dipendenti è legato alla questione energetica, ed in particolare ai costi che lo stabilimento deve sostenere per mantenere in attività gli impianti (oltre a Portovesme c’è quello di San Gavino) e che sono lievitati da circa 50 euro a megawattora fino a 700 euro.

Una crescita smodata che ha portato l’azienda a ridurre la produzione, portando avanti un piano di razionalizzazione con il ricorso alla cassa integrazione per circa 600 dipendenti a rotazione.

In un comunicato i lavoratori spiegano le ragioni di questa decisione estrema, annunciando che andrà avanti fino al raggiungimento degli obiettivi. A partire da un incontro con il ministero del Made in Italy finalizzato alla risoluzione del problema.

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