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Luca Parmitano: “Monitoravamo il COVID dallo Spazio già da Novembre”

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Il Sito Dagospia, poco fa, ha snocciolato delle dichiarazioni di Luca Parmitano che aggiungono molti punti interrogativi nella gestione della pandemia da coronavirus. Il Colonnello, ufficiale dell’Aeronautica Militare con 25 anni di servizio e ben sei missioni spaziali alle spalle, ha fatto delle rivelazioni, in più occasioni, che avrebbero meritato più attenzioni, a cui i media non hanno dato il giusto rilievo. L’astronauta, infatti, ha ammesso di essere al corrente dell‘esistenza del virus, già da Novembre:

“Già da Novembre avevamo iniziato a seguire i primi contagi, inizialmente soltanto nei paesi asiatici, poi al mio rientro i primi contagi in Europa. Sulla stazione abbiamo seguito quello che stava succedendo sulla Terra. Anche prima del mio rientro eravamo al corrente di questo probabile contagio pandemico e soprattutto la gravità che si andava allargando a macchia d’olio proprio in Europa”. 

Il Colonnello ha confermato anche che l’intelligence americana aveva avvertito gli alleati e altri governi, fra cui quello israeliano, già a novembre 2019, nel silenzio ufficiale della Cina che non dichiarava alcuna epidemia da coronavirus.

Parmitano, inoltre, parla di un fenomeno grave che, prima del 6 febbraio, nel nostro Continente “si andava allargando a macchia d’olio”, espressione, cioè, molto assimilabile con la dinamica che il fenomeno davvero aveva, ma che si è scoperto solo nella seconda metà di marzo, facendo intendere che queste informazioni circolavano normalmente fra tutti i membri della missione che era costituita da cosmonauti russi: quindi, Mosca sapeva.

A questo punto, la domanda sorge spontanea: come mai non si è intervenuti a tempo debito?

 

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Crediti Foto: astro_luca/instagram

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