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Bologna in Champions League: tutta un’altra musica

Bologna in Champions, festa in musica. La storia degli inni dedicati al Bologna F.C.

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Panoramica grandangolare dello Stadio Renato Dall'Ara di Bologna

IL SOGNO DIVENTA REALTA’

Il Bologna FC ha giocato quest’anno un calcio che è musica per le orecchie dei tifosi rossoblu, che non vedevano da anni un calcio così atletico, potente e creativo al tempo stesso.
E chi già c’era quel 7 giugno 1964, -quando il Bologna vinse 2-0 contro l’Inter e si guadagnò il suo 7° scudetto-, dice che è da allora che non provava simili emozioni.

 

Al Dall’Ara due giorni fa, lunedì 20 maggio, durante l’ultima partita in casa contro la Juventus, il cuore di tutti e 30.000 i tifosi rossoblu suonava all’unisono sotto una pioggia incessante.
Già all’11esimo minuto il Bologna era in vantaggio 2-0 (reti di Calafiori e Castro) contro i bianconeri e al 53′ 3-0 con doppietta di Calafiori. E, anche se al 76′ la Juventus è rimontata determinando il pareggio 3-3, facendo svanire la possibilità di riassistere ad una vittoria in casa con la Juve (l’ultima nel 1998 grazie ai gol di Paramatti, Fontolan e Signori), al fischio finale scoppia l’esplosione incontenibile dei rossoblu sulle note dell’inno della Champions League, in un solo coro, «The Champioooons!».
Per il Bologna FC la prima e ultima qualificazione fu nel 1964-65, quando ancora la Champions League si chiamava “Coppa dei Campioni”, cambiando nome nel 1992.
Da lunedì sera ha fatto il giro del mondo il video dell’attaccante rossoblù Joshua Zirkzee, idolo delle folle, che canta “L’anno che verrà“, di Lucio Dalla, canzone-simbolo per la squadra, insieme a Poetica di Cesare Cremonini, altro tifoso sfegatato.

Vedi, caro amico, cosa ti scrivo e ti dicoE come sono contentoDi essere qui in questo momento (L. Dalla)

Questa sera sei bellissimaSe lo sai che non è finita abbracciami (C. Cremonini)

E così giocatori, tecnici, dirigenti in campo e tifoseria di ogni settore suonano come la più grande orchestra sinfonica mai vista, ognuno col suo ruolo determinante, seguendo tutti la stessa partitura, quella del cuore.

 

 

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MUSICA & SPORT, BINOMIO VINCENTE

Bologna, dichiarata nel 2006 dall’UNESCO Città Creativa della Musica, può vantare alcuni degli Inni più belli, non solo del calcio, ma di tutti gli sport. Città natale di grandi artisti del passato e contemporanei e residenza d’elezione di molti, che a Bologna hanno trovato un humus fertile per la loro creatività.
Musica&Sport hanno spesso rappresentato un binomio inscindibile e gli inni composti per il Bologna Calcio ne sono una prova lampante.

Ma cosa c’è dietro ad uno dei più grandi riti collettivi dei nostri tempi?
Già nel 1981 l’antropologo Desmond Morris aveva indagato la simbologia insita nelle dinamiche di questo sport millenario – la FIFA ha riconosciuto quella cinese del XXV sec. a.C come la versione più antica riconducibile al calcio moderno-, con il famoso saggio “La tribù del calcio”.
Anche la musica, espressa negli inni cantati dai tifosi allo stadio, rappresenta un fondamentale rito collettivo.

 

LA STORIA DEI PRIMI INNI PER IL BOLOGNA CALCIO

La prima partitura dedicata al Bologna Calcio risale al 1912: l’arrangiamento per due violini, contrabbasso, tromba, violoncello, clarinetto e batteria (tipico organico ridotto delle orchestre di inizi ‘900) riporta solo la sigla dell’autore, che ad oggi rimane sconosciuto. Sappiamo però che gli autori del testo invece furono i giovani tifosi Giannino Tonelli e Vittorio Ortali, assidui frequentatori del “Bar Libertas” di via Ugo Bassi 13, la seconda sede sociale del Bologna Calcio dal 1910 al 1918.
Un giorno, proprio al bar e quasi per gioco, composero un inno di cui un verso diventò iconico e ancora oggi risuona tra i tifosi: «Il Bologna è uno squadrone che tremare il mondo fa!». Lo spartito dell’inno andò perduto, fino al 2011 quando venne ritrovato, per caso, nella cantina di una famiglia di allevatori di Ravenna e poi rivenduto insieme ad altri memorabilia in un mercatino di Cesena. Lì, la partitura non sfuggì all’occhio attento di uno studente di design che, dopo averlo fatto certificare da un antiquario, lo mise in vendita su eBay. Da questo gesto possiamo intuire che non era un tifoso del Bologna, quanto piuttosto di una delle squadre romagnole sopracitate!

Ecco il testo dell’inno di Tonelli-Ortali:

«Il vessillo rossobleu la vittoria ci darà per i nostri hip hip hip per i nostri hip hurrà.

Siamo undici bei fiori delle donne siam gli amori del football giocatori e sempre vincitori.

Noi siam gli allievi della vittoria noi siam la gloria del nostro club.

Pieghiamo il vessillo di ogni club rivale viva le nostre ball e i nostri hip hurrà.

Il Bologna è uno squadrone che tremare il mondo fa hip hip hurrà.»

La prima incisione fonografica 78 giri dedicata al Bologna fu commissionata proprio dal Presidente Renato Dall’Ara negli studi EIAR: “«Per fare un gran Bologna cosa servono? Un portiere, due terzini…»

Negli anni ’40 lo storico Coro Stelutis registra Bologna ROSSOBLU composta da Leonildo Marcheselli, considerato il “padre” della Filuzzi, il liscio suonato a Bologna e provincia. Si può trovare online una preziosa registrazione di Marcheselli, accompagnato dalla Banda Puccini allo storico Cassero di Porta Saragozza.
Tra i tifosi più appassionati e “filologi” gira la storia che l’inno sia stato commissionato da Gino Villani, fondatore del Centro di Coordinamento dei Clubs di tifosi del Bologna. Villani è forse stato il più celebre tra i capi storici della tifoseria bolognese e col megafono incitava la squadra da sotto la torre di Maratona. Per più di 10 anni prima dell’inizio di ogni partita urlava il saluto a Bulgarelli: «Onorevole Giacomino, salute!», che diede anche il titolo ad un saggio del mitico giornalista sportivo Gianfranco Civolani. Quel saluto a Bulgarelli rappresentava un rito così leggendario che si racconta che l’arbitro aspettasse per fischiare l’inizio del match.

“Roma, Stadio Olimpico, teatro di un nuovo eccezionale avvenimento nella storia del Campionato Italiano a girone unico. Abbiamo infatti per la prima volta uno spareggio per la conquista dello Scudetto. Si fronteggiano Bologna e Internazionale”, così lo storico cronista Nicolò Carosio, iniziò la radiocronaca di Bologna-Inter 1964, che sappiamo tutti finire con la grande vittoria del Bologna che conquistò lo Scudetto. Nei giorni successivi alla conquista dell’Olimpico, Villani stampò centinaia di etichette per le bottiglie di vino che riportavano la dicitura: “Albana scudetto – imbottigliato, come l’Inter, il 7 giugno 1964”.

 

GLI INNI DAGLI ANNI ’70 FINO AD OGGI 

Il primo inno che venne suonato allo Stadio Dall’Ara fu “Alè Alè Forza Bologna” del Quartetto Passarini, sostituito nel 1976 da“Bologna Campione”, inno di Dino Sarti con alcuni versi in dialetto. Dino Sarti, ex operaio, attore, cabarettista, chansonnier, cantò grandi cover in dialetto anche di Jacques Brel e Charles Aznavour e di Frank Sinatra, tra cui l’indimenticabile “New York, New York”.

Il 1988 è l’anno di “Le tue ali Bologna”, che ancora oggi riecheggia sugli spalti all’uscita della formazione in campo. Il brano, composto da Andrea Mingardi, Lucio Dalla e Luca Carboni, è interpretato dal poker d’assi Dalla, Mingardi, Carboni e Gianni Morandi.

Gli scorsi anni, (prima della scomparsa di Lucio Dalla, dopo la quale Le tue ali Bologna viene riutilizzato insieme a L’anno che verrà, capolavoro di Dalla del 1978) a intervallare questo inno ci fu Cuore Rossoblu, composto sempre da Mingardi.

Il 22 febbraio 2014, prima del match contro la Roma, venne trasmesso “Fede rossoblù” del gruppo punk Skiantos, in omaggio al leader del gruppo, l’artista poliedrico Freak Antoni, scomparso dieci giorni prima. Il brano diventa uno degli inni non ufficiali più conosciuti. 

Per un periodo nel prepartita veniva trasmessa, per sosteneria la tifoseria, la frizzantissima “Just can’t get enough” dei Depeche Mode… E funzionava!

Per concludere questo excursus tra musica e calcio, farei un’eccezione “formale” autocitandomi: con l’inno Perforzabologna sono stata la prima donna ad avere scritto e cantato un pezzo per il Bologna.  Ho anche avuto l’onore di poterlo presentare nel 2013 al PalaCongressi di Andalo, durante il ritiro del Bologna, davanti a tutta la squadra e di sentirlo come sigla in alcuni programmi radio. Con questo pezzo ho voluto rendere omaggio non solo alla squadra ma anche ai tifosi e alla città tutta, uniti da una Storia importante. “Per forza” tifiamo Bologna, non c’è neanche bisogno di dirlo!”

L’Associazione Bologna FC 360° pubblicherà quest’anno, in occasione dell’anniversario dello Scudetto del 1964, una compilation contenente tutte le canzoni sopracitate, inni ufficiali e non, con l’aggiunta di alcune nuove produzioni, dedicate alla squadra rossoblu. Parte del ricavato delle vendite dei dischi verrà devoluto in beneficenza.

LA CITTA’ IN FESTA

Il Comune di Bologna ha oggi consegnato il prestigioso Nettuno d’Oro «A questa squadra, a questo collettivo, capace di dimostrare come l’impegno, la dedizione, la generosità dentro e fuori il campo da gioco, possano regalare ad una intera comunità il conseguimento di un sogno che segnerà intere generazioni», con un particolare ricordo anche per il Mister Siniša Mihajlović.

Oggi la città festeggia la qualificazione del Bologna in Champions League

➡️ Dalle 19.30 alle 21 il pullman del Bologna sfilerà per le vie del centro da Via Andrea Costa a Piazza Maggiore scortato dalla Polizia Locale.
Ecco il percorso del “Bologna Champions Tour”:
🏟️ Stadio Dall’Ara, piazzale Curva Bulgarelli
🔴Via Andrea Costa
🔵Via Sant’Isaia
🔴Piazza Malpighi
🔵Via Marconi
🔴Via dei Mille
🔵Via Indipendenza
🔴Via Rizzoli
🔵Piazza Re Enzo
🔴Piazza Maggiore

 

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