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Birmania, continuano le proteste, sempre più morti. Condanna dell’Italia al golpe

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Giovedì nelle proteste che si protraggono da giorni in Birmania, contro il nuovo governo militare che ha preso il potere con un golpe sono morte 12 persone. Secondo quanto riporta l’Associazione per l’assistenza ai prigionieri politici (AAPP) di questi 12, 8 sono morti a Myaing (centro). Lo stato militare manda contro i cittadini che manifestano soprattutto pacificamente le forze armate e l’occidente si schiera con i manifestanti.

Ieri è stato il turno dell’Italia, che attraverso le parole dell’Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, rappresentante permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a Ginevra nel quadro del Dialogo Interattivo con il Relatore Speciale ONU per il Myanmar Thomas Andrews ha sottolineato una “ferma condanna da parte dell’Italia del colpo di Stato” e la richiesta di porre immediatamente fine allo stato di emergenza e di liberare il Presidente Win Myint, la Consigliere di Stato Aung San Suu Kyi, tutti coloro che sono stati arrestati alle manifestazioni pacifiche o comunque ingiustamente. 

Bisogna ricordare che dall’inizio delle proteste sono state uccise più di 70 persone, e ne sono state arrestate 2.045.

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Foto: LaPresse