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Arrestato ‘imam senza volto’ in Sassonia: reclutava giovani per la jihad

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Abu Walaa è un imam iracheno di 37 anni che opera in bassa Sassonia e nell’area del Ruhr. Veniva chiamato “predicatore senza volto”, perché era divenuto famoso per i video girati di spalle tramite i quali radicalizzava i giovani musulmani di Germania per convincerli a prendere parte alla lotta per lo stato islamico, di cui in Germania era riconosciuto come leader.

Per questi motivi, il tribunale di Celle, in Germania, ha condannato Walaa a scontare 10 anni e 6 mesi di prigione, poiché dalla città settentrionale di Hildesheim,  dove abitava gestiva una vasta organizzazione sovversiva con cui reclutava giovani da inviare a difesa del Califfato in Iraq e in Siria.

Dal 2017, per questo “caso speciale”, come lo ha definito il giudice Frank Rosenow pronunciando la sentenza, sono stati svolti 245 giorni di udienze. Tra i ragazzi “convertiti” dall’imam, ci sarebbero anche almeno uno dei tre adolescenti che sono stati condannati per un attentato del 2016 contro un tempio Sikh a Essen, nella Germania occidentale.

L’accusa aveva chiesto per Walaa più di undici anni, mentre la difesa continuava a chiedere l’assoluzione, criticando le parole del testimone chiave del processo. Insieme all’imam altri tre uomini affiliati all’Isis, condannati dai 4 agli 8 anni di carcere ciascuno.

L’imam era arrivato in Germania nel 2001 come richiedente asilo, ed è stato arrestato nel 2016 dopo un’indagine dei servizi di sicurezza tedeschi. Almeno otto sono i giovani jihadisti reclutati da Walaa, compresa la coppia di fratelli gemelli tedeschi che ha commesso il sanguinoso attacco suicida in Iraq nel 2015 e Anis Amri, il tunisino che ha ucciso dodici persone guidando un camion dentro un mercatino di Natale di Berlino nel 2016.

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Foto: Shutterstock.com