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Coronavirus e viaggi. Restrizioni imposte all’Italia e rimborsi aerei

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American Airlines

Azioni di contrasto a livello internazionale e le restrizioni imposte all’Italia. Ecco la situazione nei giorni del Coronavirus.

Il passaporto italiano era uno dei più “invidiati” a livello globale. Numerose erano infatti le porte che era in grado di aprire. Porte che una dopo l’altra il coronavirus, col suo carico di contagio, sta serrando in maniera perentoria. Noi italiani siamo infatti diventati, nel giro di pochissimo tempo, i sorvegliati speciali alle frontiere.

La situazione in Italia

In Italia i casi di coronavirus hanno superato quota 1100. L’emergenza dovuta a un possibile contagio ha portato alcuni Stati a modificare le procedure d’ingresso, dei cittadini italiani, nel loro territorio. Alcune compagnie aeree hanno iniziato a sospendere i voli verso il nostro Paese. L’ente nazionale per l’aviazione civile “Enac” ha precisato che i passeggeri in possesso di biglietto aereo per un viaggio cancellato o soggetti a restrizioni di Terze Nazioni, hanno diritto a un rimborso da parte del vettore.

La situazione in Europa

La Turchia ha deciso la sospensione, a tempo indeterminato, di tutti i collegamenti aerei con l’Italia. I voli di “Turkish Airlines” sono cancellati dal 1° marzo.

Israele ha vietato l’ingresso nel Paese agli italiani, o a chi è stato in Italia nelle ultime due settimane. La compagnia israeliana “El Al” ha annunciato di aver sospeso i collegamenti con il “Bel paese”.

La Romania dispone la quarantena per chi arriva dalle “zone rosse” di Lombardia e Veneto. Chi arriva da altri luoghi, di quelle regioni, dovrà sottostare a quarantena domiciliare volontaria.

Malta e Islanda prevedono quarantena volontaria per chi proviene dalle quattro regioni ritenute a rischio (Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna).

Russia, Grecia, Cipro, Croazia e Lituania effettueranno controlli sanitari a bordo degli aerei o immediatamente dopo lo sbarco, nei confronti dei cittadini italiani. La Lituania limita la misura solamente a chi arriva dalle quattro regioni ritenute a rischio (Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia). In molti di questi Paesi gli italiani, che presentano febbre al loro ingresso nel confine, vengono isolati per 14 giorni in ospedale.

Bulgaria, Slovacchia, Montenegro, Macedonia e Lettonia pongono un questionario a chi arriva dall’Italia, al quale potrebbero seguire misure sanitarie più stringenti.

Germania, Estonia e Polonia impongono a chi proviene dalle «zone rosse», di Lombardia e Veneto, di prendere contatto con le autorità sanitarie locali e adottare misure di auto monitoraggio.

Ungheria, Repubblica Ceca, Ucraina, Moldavia e Georgia controllano la temperatura a tutti i cittadini provenienti dall’Italia, all’arrivo nei confini nazionali.

Il Montenegro ha sospeso i voli da e per Milano e Bologna.

Gran Bretagna, Irlanda e Lussemburgo prevedono “misure eccezionali” di cautela per i provenienti dalla “zona rossa”, invitando quest’ultimi a effettuare 14 giorni di isolamento domiciliare anche se non presentano sintomi.

La situazione nel resto del Mondo 

Il presidente degli USA, Donald Trump, ha annunciato restrizioni sui viaggi internazionali, vietando voli verso l’Iran e consigliando ai propri cittadini di evitare alcune zone dell’Italia, quelle considerate “centri” di diffusione del contagio. I passeggeri in arrivo da Paesi designati ad “alto rischio” saranno doppiamente controllati: prima dell’imbarco e al loro arrivo in America. L’”American Airlines” ha sospeso tutti i voli tra USA e Milano fino al 24 aprile.

Giordania, Palestina, Arabia Saudita, Libano, Bahrein, Turkmenistan, IraqKuwait, El Salvador, Mauritius, Capo Verde, Giamaica, Antigua, SeychellesMadagascar Isole Figi hanno vietato l’ingresso nel loro Paese agli italiani o a chi è stato in Italia nelle ultime due settimane (la Giordania esclude solo i suoi cittadini). Alle compagnie aeree che volano in questi Paesi è stato vietato d’imbarcare passeggeri che siano stati in Italia nelle ultime due settimane. L’Arabia Saudita vieta anche il pellegrinaggio alla “Mecca”. Per Mauritius il divieto riguarda solo chi proviene da Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia. Il governo del Madagascar invita, chi dall’Italia è intenzionato a recarsi nel paese, ad annullare o posticipare il viaggio.

Cina, Taiwan, Hong Kong, India, EritreaKazakhistan, Kirghizistan, Zambia, Grenada e Saint Lucia potrebbero mettere in quarantena precauzionale, di 14 giorni, i viaggiatori provenienti dall’Italia.

Brasile, Cile, Colombia, Cuba, Ecuador, Kenya effettuano controlli sanitari a bordo degli aerei o subito dopo lo sbarco, nei confronti di chi proviene dall’Italia.

Egitto, Algeria, e Sudafrica controllano, ai viaggiatori provenienti dall’Italia, la temperatura.

Repubblica Dominicana, Nicaragua e Argentina pongono un questionario a chi arriva dall’Italia, al quale potrebbero fare seguito misure sanitarie più stringenti.

Samoa chiede, a chi arriva dall’Italia, una certificazione medica non più vecchia di tre giorni.

Rimborsi aerei

Diversi cittadini stanno rinunciando ai propri viaggi. Molti stanno avanzando richiesta, alle compagnie aeree, per ottenere il rimborso totale del prezzo pagato. Quest’ultimo non è dovuto se il passeggero rinuncia in modo volontario a un volo che viene effettuato normalmente. La normativa europea, infatti, prevede che il rimborso sia dovuto esclusivamente se è la compagnia aerea a cancellare il volo. Sabato, però, l’Enac ha fornito ulteriori indicazioni estendendo il diritto al rimborso non solo ai voli cancellati, ma anche a quelli diretti verso Paesi che applicano misure restrittive nei confronti dei cittadini italiani. Allo stesso tempo non vi è diritto alla compensazione pecuniaria, di cui all’art. 5 del Regolamento del 2004, quando la cancellazione del volo non è dipendente da causa imputabile al vettore.

Le compagnie ferroviarie, Trenitalia e Italo, in alcuni casi rimborsano il prezzo del biglietto anche se è il passeggero che rinuncia a salire sul treno.

Altra via per obbligare la compagnia aerea al rimborso è quella della causa civile. Ma in questo caso bisogna valutare con molta attenzione il reale vantaggio di questa operazione, considerando l’ammontare delle spese giudiziarie

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Crediti Foto: LaPresse

 

 

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