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Andrea Giambruno: “Faccio causa a Mediaset per violazione della privacy e diffamazione a mezzo stampa”

L’ex compagno della Premier, starebbe passando alle vie legali dopo i video mandati in onda da Striscia la Notizia che hanno determinato l’allontanamento dalla conduzione di “Diario del Giorno” e la separazione da Giorgia Meloni

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Andrea Giambruno: "Faccio causa a Mediaset per violazione della privacy e diffamazione a mezzo stampa"
Crediti Foto fabiofabbretti X

“Mi hanno fatto fare una figura di me**a mondiale”. Con queste parole, Andrea Giambruno, giornalista ed ex compagno di Giorgia Meloni, avrebbe motivato la decisione di fare causa a Mediaset, dopo che i video mandati in onda da Striscia la Notizia, avevano provocato il suo allontanamento dalla conduzione del programma di Rete 4 “Diario del giorno”, e anche dalla vita di Giorgia Meloni, che lo ha lasciato dopo il caos mediatico e le umiliazioni subite in seguito a quanto mostrato nei servizi di Antonio Ricci.

 

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“Faccio causa per violazione della privacy e diffamazione a mezzo stampa”

Secondo alcuni testimoni che avrebbero ascoltato lo sfogo di Giambruno, il giornalista avrebbe deciso di fare causa per “violazione della privacy e diffamazione a mezzo stampa”. Le parole del giornalista sarebbero state captate durante un pranzo in compagnia di amici in una trattoria nel centro della Capitale, non lontana dal Pantheon. Giambruno ed il suo avvocato, inoltre, starebbero studiando la strategia per ottenere un risarcimento danni dall’azienda di Cologno Monzese, rea di avergli rovinato la reputazione.

Giorgia Meloni: “La mia vita in piazza”

Giorgia Meloni, intanto, ospite di Non Stop News di Radio 105, oltre ad avere affrontato tematiche quali “salario minimo”, “immigrazione”, “premierato”, “PNNR”, “Centrodestra e Unione Europea”, “patto di stabilita”, “magistratura” e “manovra economica”, si è lasciata andare anche ad uno sfogo sulla vita privata.

“Delle mie questioni personali si è parlato senza pietà, alla fine però metto in testa e si combatte”, ha chiosato la Premier, che non ha esitato ad affrontare anche il tema della violenza parlando dei funerali della giovane Giulia Cecchettin, uccisa a soli 20 anni dal fidanzato Filippo Turetta.

“La giornata di ieri ha rappresentato una svolta. La partecipazione popolare al funerale di Giulia Cecchettin, le parole del padre, nella tragedia, potrebbero rappresentare una svolta sul piano culturale. La grande questione è questa: chi ha usato l’omicidio di Giulia per fare strumentalizzazione politica fa un grande errore. E’ una materia sulla quale dobbiamo interrogarci, è un mondo che cambia in modo veloce e che forse non stiamo perfettamente capendo. Il problema a monte è sempre lo stesso: esistono uomini che non accettano la libertà, l’emancipazione femminile e non accettano i ‘no’.

“L’ordinamento e le leggi ci sono, manca la cultura”

“Nel nostro ordinamento le leggi ci sono e sul piano culturale possiamo fare molto di più. Il problema vero è la l’assenza di cultura”, ha proseguito la Premier. “Non abbiamo capito quanto il Covid abbia impattato sulle nuove generazioni e non capiamo il ruolo che hanno le nuove tecnologie ed i social. Lo dico da madre. Io non sono certa che riusciamo a capire tutto ciò che passa sui telefonini; non lo sappiamo affrontare come genitori. Questo è un grande dibattito. Le leggi ci sono per difendere le donne e voglio ribadire alle donne che noi siamo libere e non è normale avere paura di un uomo che dice di amarti. C’è qualcuno che vi può aiutare: ci sono le istituzioni, gli strumenti e gli operatori che sanno come affrontare queste situazioni”

 

 

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