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Lazza, “J”: l’obbligo militare del mixtape

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Nel giro Machete i Mixtape sono una tappa obbligata, quasi un lascia passare. Lazza non si esime dal ritornare a questa forma ormai logora, 6 anni dopo l’ultimo tentativo nel campo.

Lazza è un rapper e produttore discografico milanese classe 1994. Il suo tratto distintivo è sempre stato l’uso del pianoforte nelle basi, strumento che studia fin da bambino, e presente anche nei suoi esordi avvenuti nello stesso giro in cui gravitava Giaime. Entrato nelle grazie delle Machete (nonostante abbia la propria etichetta discografica 333 Mob), produce brani per Nitro e Salmo, per poi assestare il successo commerciale con l’album “Re Mida” nel 2019. Una carriera in discesa la sua, dove però il successo commerciale va di pari passo con una decrescente qualità artistica, dato che Lazza agli esordi era non poco originale, mentre dal 2017 in poi mano mano che il entrava nel giro mainstream ha abbracciato la trap più standard e pop oriented, perdendo per strada quel tocco che lo rendeva riconoscibile. Questo mixtape tenta di coniugare potabilità commerciale e qualcosa di non proprio trito e ritrito, vediamo il risultato di cotante buone intenzioni.

La scelta della base all’americana funziona bene, le barre sono ignoranti ma non cringe, sia quelle composta da Lazza che quelle dell’onnipresente Capo Plaza. Un brano più che discreto

Chi si aspettava una bomba da questa collaborazione rimarrà deluso. Tha Supreme si porta appresso una base identica ad altre 100 da lui marchiate, le sue barre e il suo flow sono sempre un non sense cantilenato come una simil nenia infantile, flow in cui Lazza si inserisce non troppo convinto. Il risultato è sufficiente, nulla più nulla meno.

Base drill cupa ed ipnotica da manuale, il problema sono le barre. Pyrex, Guè Pequeno e Lazza potevano partorire decisamente meglio della solita solfa alla Scarface. La base vale però un ascolto attento.

Il feat con Shiva si assesta su una sonora sufficienza. Base molto buona, molto meno le barre, il solito vantarsi di occupare una posizione apicale nel Trap Game tricolore… se poi la si occupa come Shiva grazie al successone fra gli utenti under 14 di Tik Tok che hanno osannato “Auto blu”, cover trap della celebre “Blu” degli Eiffel 65, allora il tutto suona non sono banale, ma anche un poco demenziale.

Per trovare un testo degno di ascolto bisogna andare a fine album e aspettare il feat con Emis Killa, uno che i versi li ha sempre saputi scrivere (pensare che all’epoca dell’esordio lo si definiva commerciale per le basi pop oriented), e grazie a Dio trovare dietro alla console un Andry The Hitmaker in discreta forma. Non eccezionale, ma ben fatto.

Inutile girarci attorno: sarebbe stato un ottimo mixtape se fosse stato composto di sole strumentali, e invece purtroppo dobbiamo sorbirci sopra le barre di Lazza e ospiti… ospiti qui al minimo sindacale ed il padrone di casa pare a suo agio in questo gioco al trito e ritrito. Peccato perché Low Kidd, Andry The Hitmaker, Sick Luck, Drillonaire e lo stesso Lazza il loro lavoro dietro alla console l’hanno svolto bene. Dategli un’ascoltata per le basi, su Youtube le trovate anche come strumentali.

VOTO: 6,5/10

AGGETTIVO: SPRECATO

TRACKLIST

 

  1. J – 2:25
  2. Alyx (feat. Capo Plaza) – 3:03
  3. 2 Tiri (feat. Tha Supreme) – 2:42
  4. Moncler (feat. Pyrex e Guè Pequeno) – 2:57
  5. Mon amour (feat. Shiva) – 2:33
  6. Slime (feat. Rondodasosa) – 3:28
  7. Clean (feat. Tony Effe) – 2:23
  8. Friend (feat. Shiva e Geolier) – 2:28
  9. L’erba voglio (Geordie) (feat. Emis Killa) – 2:33
  10. Limbo (feat. Gemitaiz) – 2:39

ALBUM: J

ARTISTA: LAZZA

ANNO: 2020

ETICHETTA: UNIVERSAL, 333 MOB

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