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“Cosa resterà degli anni ’80”, si chiedeva Raf? Almeno un grande classico del pop

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Recensione album Sanremo 1989

COSA RESTERÀ… | LA RECENSIONE

In tanti ci sperano e ci provavo, in pochi ci riescono: chi non vorrebbe scrivere una canzone capace di riassumere con nostalgia e sentimentalismo appropriati la malinconia da “fine di un’era”?

Ci riesce infatti Raf nel 1989 con “Cosa resterà degli anni ’80”, title track e inno generazionale dalle tinte agrodolci e l’andamento in minore, spartiacque di un periodo storico strano, importante e ancora oggi discusso e attuale.

Il brano, scritto da Giancarlo Bigazzi e Giuseppe Dati oltre dallo stesso Raf, è il perfetto perno emotivo di un album eponimo, collocato proprio alla fine del decennio e che di quel decennio ne sintetizza le tante anime.

“Cosa resterà…” è il terzo album di Raf ed è quello del successo per l’artista, quello capace di cristallizzarlo nella memoria collettiva.

“Cosa resterà…” ci mostra il Raf più malinconico, perfettamente rappresentativo del modello musicale degli anni ’80 che di lì a poco sarebbe stato divorato dai ’90 e dal grunge. Ma in attesa del ritorno delle chitarre elettriche distorte, ci coccola ancora per un po’ Raf con i suoi synth e le drum machine compressate.

Non solo per la title track: “Ti pretendo” è un piccolo classico del pop italiano, dall’incedere synth pop aggressivo e martellante, con le sue pulsanti batterie a dare il passo a un ritornello scivoloso nei suoi passaggi di accordi, ma perfettamente riconoscibile dal vincente hook vocale.

Il terzo singolo estratto è invece “La battaglia del sesso”, che ruota intorno un impervio testo, reso emblematico dal suo incipit (“È una batracomiomachia” canta Raf, chissà cosa poteva sembrare a chi non aveva fatto il liceo) e quasi inintelligibile senza la trascrizione sotto mano.

Di andamento funk/r’n’b, come un Prince o uno Stevie Wonder wannabe, è invece “Fai”, divertente e dal giusto groove.

I momenti più intimi sono dedicati alle quasi jazz “E gli altri dormono” e “E sia così” (opera di Aleandro Baldi) o nelle ballate “Santi nei viavai” e “Do I need your love” (con un’ottima modulazione nel ritornello), per completare la paletta emotiva di un disco importante e d’impatto.

“Cosa resterà…” rimane come l’epitaffio di un certo pop italiano, perfetto esempio di un’epoca ricca di contraddizioni e fortemente stilizzata. Sopravvivono bene ancora oggi i brani più famosi e iconici, capaci di farci tornare indietro in quegli anni – dai colori pastello oramai sfumati – come una piccola capsula del tempo, da aprire di tanto in tanto per non scordarci da dove veniamo.

VOTO: 7/10

AGGETTIVO: NOSTALGICO

TRACKLIST:

  1. Ti pretendo
  2. Santi nel viavai
  3. La battaglia del sesso (Batracomiomachia)
  4. E gli altri dormono
  5. Cosa resterà degli anni ’80
  6. Do I Need Your Love
  7. Fai
  8. E sia così

 

ALBUM: COSA RESTERA’…

ARTISTA: RAF

ANNO: 1989

ETICHETTA: CGD

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