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Sanremo History. Vorrei cantarti fra cent’anni: i Subsonica battono i Negramaro e con “Tutti i miei sbagli” approdano ai 16mi! Ecco le due sfide di domani

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Sanremo History Vorrei cantarti fra cent'anni_ subsonica negramaro sfida risultato

Scopriamo chi vince la sesta sfida dei trentaduesimi di finale di “Vorrei cantarti fra cent’anni” tra Subsonica e Negramaro

SFIDANTE | SUBSONICA

Dopo il bellissimo confronto tra due grandi cantautori, “angeli” della musica italiana, come Mango ed Ivan Graziani, e quello tra Lisa e Tosca, continua il contest sanremese di OA Plus “Vorrei cantarti fra cent’anni” per decretare la canzone delle canzoni del Festival di Sanremo. Nella nuova sfida, la numero sei, scende in campo una delle band italiane più amate: i Subsonica.

Con la voce moderna e la presenza scenica del font-man Samuel, i Subsonica partecipano per la prima volta a Sanremo nel 2000 con quello che ad oggi rimane ancora un brano iconico, nonché la loro più grande hit: “Tutti i miei sbagli”. Scritto da Max Casacci, Samuel e Davide Dileo, la canzone dal sound elettronico si classificò all’undicesimo posto; in un’edizione che ha visto la vittoria degli Avion Travel con “Sentimento” e sul podio Irene Grandi (La tua ragazza sempre) e Gianni Morandi (Innamorato).

Al non entusiasmante risultato nella competizione canora sanremese, segue però un bel successo radiofonico e di vendite. Tutti i miei sbagli, infatti, è riuscita a guadagnare quell’anno l’ottava posizione nella classifica nazionale dei singoli più venduti. I Subsonica, inoltre, per festeggiare i venti anni dell’album in cui era stato inserito il brano, l’hanno omaggiato riproponendolo in duetto con il cantautore Motta, in una versione tutta rinnovata.

SFIDATO | NEGRAMARO

A “sfidare” idealmente nel nostro campionato nazionale della canzone di Sanremo i Subsonica, un altro grande gruppo che negli ultimi anni ha regalato alla musica italiana tante hit e davvero dei gran brani. Stiamo parlando, ovviamente, della band pop-rock salentina Negramaro. Con l’inimitabile ed estrosa vocalità di Giuliano Sangiorgi e la sua penna talentuosa, il gruppo scoperto da Caterina Caselli esordisce nella sezione “Giovani” nel 2005; anno che corrisponde alla cinquantacinquesima edizione del Festival di Sanremo.

Ultima in classificata ed eliminata già alla terza serata, la canzone del “verde coniglio” dopo l’esclusione al Festival ottiene un bel piazzamento in classifica, arrivando alla nona posizione della chart dei singoli e venendo certificata platino con più di 50mila copie vedute. Ma è col tempo che Mentre Tutto Scorre acquista popolarità e valore, venendo coverizzata anche dallo storico gruppo dei Matia Bazar, con la voce di Roberta Faccani, e diventando uno dei brani simbolo di Sangiorgi & co.

ESITO | SESTA SFIDA

Band nazionali molto amate e tutt’oggi seguitissime, quella tra i Subsonica e i Negramaro è stato un duello musicale a dir poco avvincente che ha visto vincere (a sorpresa?) il gruppo torinese capitanato da Samuel. Mentre tutto scorre, dunque, stoppa la sua corsa verso la finale; invece Tutti i miei sbagli va avanti e potremo riascoltarla ai sedicesimi.

COMMENTI | GIURIA

Emily De Salve: Preferisco il brano dei Negramaro, ma mi astengo nel dare giudizi vocali.

Roberta Faccani: Non ho dubbi: i Subsonica mi sono sempre molto piaciuti per le loro sonorità internazionali.

Timothy Cavicchini: Tutti i miei sbagli, brano che eseguo io stesso con la band in tour, ancora inimitabili.

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VOTI | GIURIA

Tutti i miei sbagli: 19 (Michele Monina, Roberta Faccani, Patrizia Cirulli, Dajana D’ippolito, Timothy Cavicchini, Roberta Giallo, Andrea Direnzo, Eleonora Magnifico, Claudia Casciaro, Andrea Baldinazzo, Antonio Toni, Enrico Spada, Juary Santini, Francesca Amodio, Riccardo De Stefano, Margherita Ventura, Andrea Butera, Claudio Bolognesi, Fabrizio Testa).

Mentre tutto scorre: 10 (Maurizio Meli, Elisabetta Guido, Michele Cortese, Emely De Salve, Mattia Ottavio Sammarco, Giuseppe Salpietro, Tekemaya, Ugo Stomeo, Roberto Santangelo, Simona Bastiani).

THE WINNER IS…

LE SFIDE DI DOMANI

32MI DI FINALE: ALMENO TU NELL’UNIVERSO di Mia Martini VS. E DIMMI CHE NON VUOI MORIRE di Patty Pravo

ALMENO TU NELL’UNIVERSO di Mia MartiniAlmeno tu nell’universo è uno dei capolavori indiscussi del panorama musicale italiano. Scritta dai grandi Bruno Lauzi (musica) e Maurizio Fabrizio (testo) nel 1972, la canzone è stata depositata in Siae soltanto sette anni dopo, nel 1979. La storia di questa straordinaria canzone è spettacolare e sembra sia stata scritta dal destino per l’indimenticabile e mai dimenticata Mimì.

Almeno tu nell’universo, infatti, rimase nel cassetto ancora per tanti anni perché Lauzi desiderava che fosse proprio la Martini a cantarla. Inizialmente i dirigenti della Fonit Cetra (casa discografica italiana attiva tra il 1957 e il 1998) la proposero ad una giovane e sconosciuta Mietta che la rifiutò, facendosi scappare quello che poi sarebbe diventato uno dei brani più amati di sempre nella storia della canzone italiana. Allo stesso tempo, il rifiuto della cantante di “Fare l’amore” si trasforma in un gran bel regalo per Mia, che dopo le malelingue che hanno segnato la triste interruzione della sua carriera da interprete, torna finalmente al Festival di Sanremo nel 1989; a sette anni dalla partecipazione del 1982 con l’altrettanto splendida “E non finisce mica il cielo”.

Il brano, in quell’edizione vinta dalla coppia Leali/Oxa con “Ti lascerò”, entra fra i primi dieci classificati, ma fermandosi soltanto al nono posto. Nonostante ciò, diventerà la celeberrima canzone che apprezziamo e cantiamo tutti e forse la più conosciuta della grande discografia della sorella scomparsa di Loredana Bertè.

Nel 2001 Almeno tu nell’universo gode di nuova linfa vitale grazie alla voce di Elisa che ne fa una versione più intimista e delicata per il film Ricordati di me del regista Gabriele Muccino; e ancora una volta incanta gli italiani anche grazie al ricordo, sempre presente, della nostra Mia.

E DIMMI CHE NON VUOI MORIRE di Patty Pravo – Se Almeno tu nell’universo è uno dei brani più amati della musica italiana, si può dire la stessa cosa della sofisticata E dimmi che non vuoi morire; ballad elegante e malinconica scritta per l’iconica Patty Pravo nientepopodimeno che dal grande Vasco Rossi. Musicata da Roberto Ferri e Gaetano Curreri, la canzone viene cantata dalla diva Patty al Festival di Sanremo nel 1997. Il brano, dato per favorito prima dell’inizio della kermesse, si classificò ottavo, ma ottenne il Premio migliore musica e l’importante Premio della critica.

Grande successo e grandi risultati li ottiene anche a Festival concluso, arrivando a guadagnare la seconda posizione dei singoli più venduti in Italia. Oggi è una dei pezzi più amati dell’intramontabile “ragazza del Piper”.

32MI DI FINALE: COSA RESTERA’ DEGLI ANNI 80 di Raf VS. SPALLE AL MURO di Renato Zero 

COSA RESTERA’ DEGLI ANNI 80 di RafCosa resterà degli anni 80 di Raf nel 2019 ha compiuto esattamente trenta anni. Infatti il brano, scritto da un giovane Raf insieme e Giancarlo Bigazzi e Giuseppe Dati, gareggia al Festival di Sanremo nel 1989. La canzone che si domanda appunto cosa resterà dei mitici anni ’80 si classifica, nella sezione Campioni, molto in basso, al quindicesimo posto. Tuttavia viene ripagato da un ottimo successo commerciale, riuscendo ad arrivare fino alla sesta posizione dei singoli più venduti. Oggi è un pezzo cult e un vero e proprio evergreen del pop nostrano che ha ispirato tanti altri brani.

SPALLE AL MURO di Renato Zero – Siamo nel 1991 quando Renato Zero in una fase di stasi della sua carriera decide di giocarsi la carta Sanremo, a cui non aveva mai preso parte, per ritrovare quel successo che la gente non gli aveva mai negato, ma che il mondo della discografia non gli riconosceva più come in precedenza. Così partecipa alla 41° edizione con un brano scritto internamente da Mariella Nava, cantautrice e sua cara amica, anche lei in gara con il brano “Gli uomini”.

Il testo descrive il lento declino dell’età e in modo particolare la critica che la gioventù “moderna” fa all’anzianità e agli anziani. La parola più presente nella composizione infatti è “vecchio”, in un’accezione negativa, quasi a sottolineare la poca considerazione che si ha della persona non più nel fiore del suo tempo. Il brano arrivò secondo, preceduto da Se stiamo insieme di Riccardo Cocciante. In seguito venne tradotto e interpretato in inglese dalla cantante giamaicana Grace Jones con il titolo Still Life.

Chi vincerà le prossime sfide di “Vorrei cantarti tra cent’anni”? Continuate a seguire QUI su OA Plus per scoprirlo!!

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