Seguici su

Sanremo

Sanremo History, “Le cinque indimenticabili”. Sono le canzoni belle e dimenticate, quelle per i ‘sanremologi’ dal palato fine

Pubblicato

il

Marco Armani

Le classifiche di tutto il top, e il flop, visto e ascoltato nella storia del Festival di Sanremo

Dalle canzoni più ironiche alle più criticate, da quelle ‘a luci rosse’ a quelle passate inosservate, dalle meteore alle alternative, ma anche dai look peggiori visti all’Ariston alle scenografie più suggestive, fino alle ‘penne’ migliori del Festival, ai cantanti plurititolati e a quelli plurivincenti. Una classifica al giorno, fino al 4 febbraio, per accompagnarvi al prossimo Festival di Sanremo all’insegna del sorriso e del ricordo, facendovi tornare alla mente brani indimenticabili e altri dimenticabilissimi. Quest’oggi il ‘classificone’ si occupa delle “belle dimenticate”, brani che non ottennero grande successo al Festival e spesso neppure di vendite nel post-Festival, ma che sono rimasti nella memoria dei ‘sanremologi’. 

BELLE DIMENTICATE

  1. Il mare più grande che c’è”, 1991 – Fiordaliso

Una canzone, un paradosso. Al Festival passa inosservata o quasi, chiudendo dodicesima. Eppure  è un brano con un arrangiamento straordinario, firmato Fio Zanotti, che, è qui il paradosso, piacerà più all’estero che in Italia. La traducono in moltissimi paesi, e si toglie oltralpe le soddisfazioni che non troverà nel Bel (e ingrato) Paese.

  1. Tu dimmi un cuore ce l’hai”, 1985 – Marco Armani

Assieme ad “Uno sull’altro” cantata l’anno successivo sempre a Sanremo, il brano più bello della sua troppo poco fortunata carriera. In “Tu dimmi un cuore ce l’hai” spicca tutta la sua singolarissima vocalità che non gli consentirà però di andare oltre l’undicesimo posto in classifico. Però i veri appassionati del Festival non la dimenticano, pure a 35 anni di distanza.

  1. L’Amore Vero”, 1993 – Erminio Sinni

Anche per lui Sanremo sarà inizio e fine della carriera, almeno ad alti livelli. Però fa in tempo a lasciare il segno, per chi ha palati fini. Questo brano scritto da Riccardo Cocciante ha spessore e sostanza, e resta l’impressione che, fosse stato affidato a qualche interprete già affermato, sarebbe resistito al tempo e avrebbe ottenuto ben altri riconoscimenti.

  1. Senza Confini”, 1998 – Eramo e Passavanti

Bella e dimenticata, questa “Senza confini”, un po’ come loro. Canzone perfettamente sanremese, romantica che ‘arriva’ subito, e che si ricorda, per chi l’avesse già sentita, anche ascoltata a quasi vent’anni di distanza.

  1. Guardia e Ladri”, 1993 – Bracco di Graci

In tre anni, tra ’91 e ’93, vince Castrocaro e va a Sanremo due volte, oltre a vincere il Cantagiro nella Sezione Giovani. Breve sarà la sua carriera artistica, ma intensa come questo “Guardia e ladro”, brano che porta nel 1993 e che finirà quarto tra i giovani.

Clicca qui per leggere le altre classifiche de “LE CINQUE INDIMENTICABILI”

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra PAGINA OA PLUS

Clicca qui per iscriverti al nostro GRUPPO OA PLUS