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X FACTOR 2021: le pagelle della seconda puntata: Erio una spanna sopra tutti. Harakiri Versailles

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Luci e ombre nella seconda puntata di X Factor 2021, dove i dodici concorrenti hanno (finalmente) proposto una cover. Tra tutti spicca Erio. Eliminati i Westfalia.

La nave di X Factor 15 ha ormai preso il largo. In occasione della seconda puntata, andata in onda giovedì 4 novembre, i dodici concorrenti in gara hanno proposto (finalmente) una cover, mostrando un altro lato della propria artisticità, alcuni facendo emergere delle nuove inaspettate sfumature, altri invece compiendo inopinati passi falsi, complicandosi fondamentalmente la vita da soli.

Ma come sono andate le dodici esibizioni? Tutto sommato bene, anche se alcune scelte e talvolta alcuni giudizi hanno lasciato non poche perplessità. Cominciamo.

TEAM MANUEL AGNELLI

BENGALA FIRE, TOWN CALLED MALICE (The Jam). VOTO 7

Sulla carta il grande punto interrogativo della serata, nella realtà una delle performance più riuscite. Aggraziati, poco spregiudicati ma sempre credibili. Grazie all’intuizione di Manuel Agnelli i Bengala Fire non sbagliano neanche stavolta. E no. Non era scontato.

MUTONIA, CLOSER (Nine Inch Nails). VOTO 8

In fase di giudizio ci si è concentrati (praticamente esclusivamente) sull’abito del frontman, ovvero un vestito da sposa, tacciandolo come inutilmente provocatorio, un po’ come tutta la prova in generale. Macché, i Mutonia hanno cavalcato il brano dei Nine Inch Nails con carnalità, non scadendo mai nello stucchevole e nel trash, semplicemente perché il pezzo non è né stucchevole e nel trash. Un ottimo compromesso tra la versione originale e lo “stile” Mutonia.

ERIO, LIMIT TO YOUR LOVE (James Blake). VOTO 9+

Eccolo lì, il nostro alieno. Non più traballante come la scorsa settimana ma così incredibilmente a fuoco, con la scelta più azzeccata del lotto, dove ha saputo sfoggiare un range vocale esteso, dalle note alte a quelle più basse, fermando il tempo, aspetto in possesso di pochi eletti non solo nel programma, ma anche al di fuori.

TEAM MIKA

NIKA PARIS, COME (Jain). VOTO

Secondo Emma Nika Paris non ha ancora piena consapevolezza del proprio corpo. A noi sembra esattamente il contrario, in quanto la giovanissima cantante appare sul palco talmente convinta dei propri mezzi da risultare quasi artificiosa e costruita. A ogni modo non sbaglia una nota ed è comodamente seduta sul tram verso la Finale. Amen.

WESTFALIA, HEY YA! (Outkast). VOTO 7

Massacrati da tutti, il primo gruppo jazz a partecipare a un talent show, dunque praticamente a fungere da apripista, viene criticato in quanto “manca il progetto”. Non viene notato nulla, neanche la grande presenza scenica di un Vincenzo De Stradis in stato di grazia. Solo grandi lodi alla loro tecnica, probabilmente perché non si ha proprio cosa dire. Sono loro i primi eliminati. Peccato. Un’occasione mancata.

FELLOW, SIGN OF THE TIMES (Harry Styles). VOTO 5

Performance in trincea per un artista eccezionale che ha un disperato bisogno di liberarsi. Il pezzo di Harry Styles si basa soltanto su una cosa, l’attacco, unico vero catalizzatore d’attenzione. Lo esegue bene ma non incide fino in fondo. Urge una terapia d’urto.

TEAM HELL RATON

BALTIMORA, PAROLE DI BURRO (Carmen Consoli). VOTO 7-

È molto bravo, non c’è niente da dire. Sa cantare e soprattutto sa produrre, senza andarci troppo intorno è chiaramente uno dei favoriti dell’intera edizione. Un difetto? In alcuni casi tende a enfatizzare eccessivamente le note aperte, risultando spesso ripetitivo. Ma la stoffa c’è, e anche molta.

VERSAILLES, FANTASMA (Linea 77). VOTO 5–

Harakiri firmato Hell Reton. Il testo di “Fantasma” (canzone praticamente impossibile da replicare) liberamente interpretato in un’altra maniera. Se ne sentiva il bisogno? No. Ma quello di Versailles resta il progetto (parola tanto cara ai giudici) più interessante di questa edizione; tuttavia è arrivato il momento di individuare il pezzo giusto da assegnare in modo da risaltare le migliori caratteristiche del concorrente. Ballottaggio giusto.

KARAKAZ, SEXY BACK (Justin Timberlake). VOTO

La forma è sempre quella, e funziona. La sensazione è che loro non abbiano la benché minima voglia di spostare di un solo centimetro la propria cifra stilistica. Il che, in fondo, non guasta. Quando si accendono sono irresistibili.

TEAM EMMA MARRONE

giANMARIA, JENNY È PAZZA (Vasco Rossi). VOTO 7+

Come tipo di formula ricorda quella di Anastasio: una base, qualche frammento dell’originale, e via con le barre inedite. Gianmaria è meno arzigogolato del vincitore di qualche anno fa, ma scava più in fondo, con delle intuizioni più fresche. Adesso però tocca levarsi dalla mente la gestualità di Madame, riferimento al momento troppo evidente.

VALE LP, DOVE STA ZAZÀ (Gabriella Ferri). VOTO 8+

Avete presente quando, durante le lunghissime serate del Festival di Sanremo, intorno all’1:30 di notte per fare melina vengono messe in scena delle performance improbabili che, allo stesso tempo, ti fanno sobbalzare dal divano? Ecco, questo è uno di quei casi. Vale LP dimostra il suo talento cristallino, con un’esibizione incredibilmente calibrata, unendo tradizione e freschezza. Ha qualcosa di speciale. Per tutti i giudici il suo cammino deve essere proprio questo, sappiamo tutti che non è così in quanto, il pubblico, mal sopporta proprio il lato viscerale della nostra. Emma non deve abboccare a un palese tentativo di sabotaggio.

LE ENDRIGO, A FAR L’AMORE COMINCIA TU (Raffaella Carrà). VOTO 4

Salvi per miracolo (forse). Se ti accusano di essere un paraculo bisogna evitare di confermare la tesi, non andarci a nozze. Il risultato è scolastico, sia in senso letterale, che in senso artistico. Una davvero inutile riproposizione in salsa punk di un pezzo iper rivoluzionario, confezionato in modo da calzare perfettamente durante le feste pre occupazione delle scuole superiori: manca la malizia, manca il graffio gentile, manca tutto; è inaccettabile che, nel 2021, si pensi ancora che per sfondare X Factor basti risultare simpaticissimi e irriverenti. Non ha mai funzionato e mai funzionerà.

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Crediti Foto: SKY ITALIA