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Rubrica, DISCOTECHÈ. “Il portico di Dio” di Fiordaliso

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FIORDALISO

FIORDALISO

Il portico di Dio

 (EMI, 1991)

C’è stato un decennio della musica italiana, di sicuro l’ultimo, durante il quale le cose andavano decisamente meglio di adesso: i mitici anni ‘80. I dischi si vendevano, gli affari musicali giravano ancora in un certo modo, i Festival di Sanremo erano davvero un appuntamento imperdibile dove c’erano gli artisti che rappresentavano la canzone italiana. Un posto di rilievo tra le “primedonne” lo occupa Marina Fiordaliso, in arte solo Fiordaliso, che dal 1982 al 1989 di Festival ne ha timbrati ben sette, riscuotendo gran successo nel 1984 con Non voglio mica la luna, memorabile hit graffiata dalla sua riconoscibile voce, scritta da Albertelli/Malepasso/Fornaciari ed esportata in mezzo mondo.

Nel 1991 eccola ritornare in gara sul palco dell’Ariston – abbinata alla “straniera” Laura Branigan – con l’energica e ritmata Il mare più grande che c’è (I Love You Man), posizionandosi al 12° posto. Non è importante soffermarsi su questo ma sullo spessore del Long Playing (allora si chiamava così) Il portico di Dio, pubblicato dalla EMI in occasione della sua ottava partecipazione sanremese, senza ombra di dubbio il capitolo più bello dell’intera discografia della cantante piacentina. Facente parte di un’ideale trilogia che comprende La vita si balla (1990) e Io ci sarò (1992), Il portico di Dio mette in luce una straordinaria Fiordaliso, nel pieno della sua maturità artistica sia vocale che interpretativa. Merito anche di un team all’altezza delle sue potenzialità che la vede nelle mani di Franco Ciani (produzione esecutiva) e Fio Zanotti (produzione artistica e arrangiamenti), anche autori di tutte le canzoni; nella realizzazione sono coinvolti fior fior di musicisti come Alfredo Golino (batteria) e Pier Michelatti (basso) con apporti di Lele Melotti e Paolo Gianolio, più una sezione “cori” superlativa composta da Silvio Pozzoli, Paola Folli, Moreno Ferrara e Marina Balestrieri.

Si comincia dalla title track, crepuscolare e intimo brano che rappresenta il fil rouge dell’intero disco, sottolineato dall’intensa introduzione scritta da Marina: «Protettivo come le mani di una madre, le braccia di un padre / Discreto nel riparare i vecchi, i bambini, le prostitute e i ladri, le emozioni, l’ironia e le debolezze / è un portico dove ci sono spesso anch’io». Seguono la stessa scia Ma dov’è la mia anima e la breve – una sorta di cameo – Il fiore bagnato; si fanno apprezzare all’ascolto E tu che guardi me e Che ora è. L’aria si scalda in Sposa di rosa e Facciamo scopa, pezzo dall’atmosfera R&B che difatti è la cover italiana di I Wish I’d Known You Then dell’americana Shelly Peiken. Il piatto forte è servito alla fine con Saprai, bel pezzo firmato da Ciani e Roby Facchinetti dei Pooh che duetta con Fiordaliso. Per chi non lo sapesse, la canzone è stata incisa anche in spagnolo con il titolo Sabràs ma insieme a Riccardo Fogli. Il portico di Dio è stato distribuito in tutta Europa e in Sudamerica (in lingua spagnola) e rappresenta l’album di maggior successo commerciale di Fiordaliso, grazie a cui ha portato a casa un “Disco d’Oro”.

Dopo questo picco, la parabola discografica degli anni ‘90 non è al top, così come la sua popolarità. Nel 2002 mette a segno la nona (e ultima) presenza al Festival di Sanremo con Accidenti a te, a firma di Giancarlo Bigazzi e Marco Falagiani; in seguito si dividerà tra televisione e teatro, senza tralasciare i concerti dal vivo. Per celebrare i suoi 30 anni di carriera, nel 2011 pubblica Sponsorizzata, cofanetto contenente due CD (inediti & concerto) e un DVD (testimonianza del live tenuto il 24 settembre 2011 al Teatro Ambra Jovinelli di Roma) a sostegno della lotta ai tumori al seno. L’ultimo lavoro discografico, intitolato Frikandò, risale al 2015 e racchiude alcuni episodi, tra inediti e cover, degni di nota: dal singolo di lancio La lupa, scritto dalla brava Roberta Faccani, alla rilettura di Sognando di Don Backy, fino alle versioni in italiano di Malo (Male) di Bebe e di Total Eclipse Of The Heart (Eclissi totale) di Bonnie Tyler. Quella ragazza che nel 1981 vinse il Festival di Castrocaro con Scappo via (per la cronaca ex aequo con Zucchero Fornaciari) ne ha fatta di strada ed è ancora qui con la sua storia, una storia fatta di musica e canzoni, di sentimenti vissuti e cantati, di cadute e rialzate, di pause e riprese, di gioie e dolori. Tutto sommato, una storia unica, speciale, lunga (manca poco) quarant’anni.

Discografia

  • 1983. Fiordaliso (Durium) *
  • 1984. Discoquattro (Durium)
  • 1985. A ciascuno la sua donna (Durium)
  • 1985. Dal vivo per il mondo (Durium) **
  • 1987. Fiordaliso (Durium)
  • 1989. Io… Fiordaliso (EMI)
  • 1990. La vita si balla (EMI)
  • 1991. Il portico di Dio (EMI)
  • 1992. Io ci sarò (EMI)
  • 1994. I grandi successi… e adesso voglio la luna (Italfono)
  • 1998. Sei bellissima (NAR International)
  • 2002. Risolutamente decisa (Qazim Music/Columbia Sony Music)
  • 2004. Come si fa (NAR International)
  • 2011. Sponsorizzata (Sonomusica/NAR International/Edel)
  • 2012. Fiordaliso Live (Sonomusica)
  • 2015. Frikandò (Sonomusica/Believe Digital)

* ristampato nel 1984 con il titolo Non voglio mica la luna e l’aggiunta dell’omonimo brano

** ristampato nel 1986 con il titolo Applausi a… Fiordaliso e l’aggiunta di Fatti miei

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Crediti Foto: LaPresse

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