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Parole dette male: la rivoluzione personale di Giorgia

Giorgia con Parole dette male ha dimostrato di camminare a lato della musica italiana, confezionando un brano non facile ma tanto personale

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Parole Dette Male recensione
Front cover del singolo "Parole dette male"

PAROLE DETTE MALE| LA RECENSIONE

Non arriva subito ma arriva. Non capisci subito il senso dell’operazione, ma alla fine lo capisci. C’è tutta l’essenza di Giorgia in “Parole dette male“, brano presentato dalla cantante romana a Sanremo 2023 che ha preceduto l’uscita del nuovo album “Blu“, disco che vede la cantante con un raggio d’azione molto più largo, merito anche dalla nuova partnership sancita con Big Fish. Un progetto dunque che abbraccia un universo ampio e che, fattualmente, se ne infischia orgogliosamente delle logiche di mercato andando per certi versi in direzione contraria.

Tutti, o quasi, siamo caduti nel tranello. L’aspettavamo al varco Giorgia, pronti a farci investire da un brano che, secondo le previsioni, per essere stato scelto per il palco dell’Ariston non poteva che essere dirompente, quadrato e scintillante, come “Marzo” o “Gocce di memoria“. Macché. In “Parole dette male” le quadrature sono volutamente poche, anzi, praticamente non esistono, lasciando spazio più che altro a linee melodiche dritte non facili da metabolizzare all’interno di un contesto come quello festivaliero.

Di primo acchito non a caso la canzone è straniante, tanto da lasciare con l’amaro in bocca l’ascoltatore, complice soprattutto un testo con alcune criticità oggettive (e forse eccessivamente fuori dal tempo) e per un ritornello effettivamente poco immediato. Ma con il passare delle settimane e dopo ripetuti ascolti si colgono però tante, tantissime sfumature, che vedono Giorgia guardare una scena italiana dall’alto, o meglio di lato. Quando tutta Italia suona electro, lei sceglie di affidare tutto l’impianto della prima strofa all’effetto 90’s del Crystal Rhodes. Quando in molti cercano le appoggiature e l’immediatezza nel refrain, lei sceglie un ritornello sì cantabile, ma che si insidia nella testa con più lentezza rispetto agli altri brani.

La ritmica (in studio decisamente più impattante rispetto alla versione sanremese) trova inoltre un ottimo partner in crime nel super bassone di fine anni 90 utile a dare a tutto il pezzo una copiosa dose di buon gusto, testimoniato anche dallo special, una bella variazione sul tema che dà la possibilità alla nostra di variare, facendo vibrare la voce in corridoi strettissimi ma estremamente profondi e riecheggiando in salsa meramente concettuale la Giorgia di “Ladra di vento“, quella che nel 2004 portò l’elettronica, lei sì con vistoso anticipo, nel pop nostrano rivoluzionando tutto. Ma qui la rivoluzione non è collettiva, bensì personale. Giorgia adesso è libera di fare quello che vuole, a costo anche di non piacere o di deludere. E questo è il senso dell’arte. Non accontentare. Non accontentarsi.

VOTO: 8

AGGETTIVO:  CORAGGIOSA

ARTISTA: GIORGIA
SINGOLO: PAROLE DETTE MALE
ANNO: 2023
ETICHETTA: MICROPHONICA
AUTORI: ALBERTO BIANCO, FRANCESCO ROCCATI, MARIO MARCO GIANCLAUDIO FRACCHIOLA, BIG FISH

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