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Musica italiana

Sanremo 2020, terza serata giovedì 6 febbraio: Achille Lauro omaggia David Bowie, Tosca avanti nella classifica degli orchestrali

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Meno colpi di scena ma tanta musica nella terza serata del Festival Della Canzone Italiana di Sanremo 2020, in programma al Teatro Ariston fino a sabato 8 febbraio. Nel Gran Galà di questa edizione infatti, ovvero la celebrazione dei settantanni della Kermesse, i ventiquattro big in gara si sono cimentati nell’interpretazione di brani pescati dalla tradizione sanremese, nella maggior parte dei casi accompagnati sul palco da illustri colleghi.

Nel giorno libero di Fiorello (ritornerà domani) la narrazione della puntata è risultata più statica e canonica, priva dei sussulti che hanno caratterizzato le due serate precedenti. La presenza di Georgina Rodriguez, ancora acerba in lingua italiana, ha infatti proiettato i telespettatori un po’ indietro nel tempo; tuttavia la compagna di Cristiano Ronaldo non ha sfigurato, ricoprendo il suo ruolo un po’ come poteva, limitandosi a qualche gag e lanciandosi nella seconda parte della trasmissione in un Tango, onestamente dimenticabile. Un fiume in piena invece la seconda co conduttrice, Alekta Vesju, straripante nei primi minuti, più rilassata nel corso della serata ma comunque in grado di poter gestire la conduzione, complice la padronanza linguistica pressoché perfetta.

Nonostante l’inconsueta classicità generale anche oggi c’è stato l’ormai tipico plot twist quotidiano, ovvero l’entrata a sorpresa del dream team composto da Laura Pausini, Fiorella Mannoia, Giorgia, Elisa, Gianna Nannini, Alessandra Amoroso ed Emma, pronte ad annunciare un importante evento comune fissato per il 19 settembre al Campovolo di Reggio Emilia per “Una, nessuna e centomila“, concerto per la sensibilizzazione contro la violenza sulle donne.

Luci e ombre nelle ventiquattro esecuzioni dei big: brillano Raphael Gualazzi e Simona Molinari, la loro “Adesso tu” slow jazz ha infatti convinto pubblico e addetti ai lavori, emozionano Enrico Nigiotti e Simone Cristicchi con “Ti regalerò una rosa“, canzone vincitrice nel 2007; potentissima la performance di Anastasio con “Spalle al muro” accompagnato dalla PFM che, nell’outro, si lascia andare in una sezione prog impreziosita dalle incalzanti metriche del rapper.

Divertono Diodato e Nina Zilli grazie a una “ventiquattromila baci” con tanto di coreografia studiata per l’occasione. Convince Rancore, autore di un bellissimo testo sul tappeto musicale firmato Dardust in “Luce (tramonti a nord est)“, con ritornello e bridge affidato alla voce di Veronica Lucchesi de La Rappresentante Di Lista. Esperimento stile Elio e le storie tese ben riuscito per i Pinguini Tattici Nucleari, interpreti di un medley di ben otto perle sanremesi, da “Papaveri e papere” fino a “Rolls Royce“.

Trascinanti Irene Grandi e Bobo Randelli (“La musica è finita“), commoventi Rita Pavone e Amedeo Minghi con il capolavoro “1954“. Ovazione totale per la breve ma intensa “Cuore Matto” di Piero Pelù con la partecipazione virtuale di Little Tony. Bene anche Le Vibrazioni e i Canova (“Un’emozione da poco“), deliziosamente scomposta “Canzone per te” di Morgan e Bugo, con l’ex cantante dei Bluvertigo (che ha minacciato per tutto il giorno di non esibirsi per il poco tempo concesso in fase di prova) alle prese anche con una scenica direzione d’orchestra. Apprezzati inoltre anche Paolo Jannacci e Francesco Mandelli (“Se me lo dicevi prima“) e la versione attuale di “Italiano” performata da Francesco Gabbani, uno dei più acclamati in sala.

Convincono meno Riki con Ana Mena alle prese con “L’edera” di Nila Pizzi oltre che Marco Masini e Arisa e le loro “Vacanze romane” non amalgamate; Alberto Urso spinge troppo ne “La voce del silenzio“, creando un crash vocale con la diva Ornella Vanoni. Un po’ confuso anche il duetto tra Michele Zarrillo e Fausto Leali (“Deborah“) che però si ritrovano alla grande nel finale. Poco efficace “Non succederà più” di una spesata Elettra Lamborghini supportata da Myss Keta.

Di mestiere Giordana Angi ne “La Nevicata del 56“, un po’ trattenuta ma godibile la versione intima di “Adesso tu” di Elodie, di forte impatto scenico “Gli uomini non cambiano” di Achille Lauro in versione Ziggy Stardust accompagnato da una Annalisa dotata vocalmente ma forse poco comunicativa. Intreccio complicato e sofisticato di voci nella “Piazza Grande” di Tosca e Silvia Perez. Da menzionare Junior Cally, al quale va dato il merito di aver avuto il coraggio di schierarsi politicamente: nel testo inedito inserito all’interno della cover di “Vado al massimo” cantata con i Viito infatti dice testualmente: “In mezzo a questi pesci grossi, preferisco le sardine“.

Sul versante ospiti sobrio e affascinante l’intervento del personaggio più atteso, ovvero Roberto Benigni che, malgrado qualche frecciatina al leader del carroccio Matteo Salvini (“Ho condotto la trentesima edizione del Festival, siamo alla settantesima, abbiamo raggiunto quota 100! Il Festival può andare in pensione“, e poi subito dopo “Tra le nuove modalità di voto da quest’anno c’è anche il citofono“. E in ultimo rivolgendosi al conduttore: “Con gli ascolti hai raggiunto il 52%, praticamente i pieni poteri”), ha incantato i telespettatori prima illustrando e poi leggendo frammenti di testo tratti dal “Cantico dei Cantici”, “La prima canzone scritta dell’umanità” intrinseca di passione, erotismo ed amore.

Dopo le reunion de I ricchi e poveri e di Albano e Romina dei primi due giorni hanno finalmente calcato il palcoscenico i primi due artisti internazionali, Lewis Capaldi (“Before You Go” e “Someone You Loved” i suoi pezzi) e Mika che, oltre a “Dear Jealousy” e “Happy Ending” eseguiti con coro gospel, ha regalato al pubblico una versione intima di “Amore che vieni amore che vai” di Fabrizio De Andrè. Nessun problema stavolta per Tiziano Ferro, impeccabile in “In mezzo a questo inverno” e nel nuovo singolo “Amici per errore“.

È saltato infine il banco nella classifica stilata dai professori d’orchestra, che hanno piazzato al primo posto Tosca, seguita da Piero Pelù e dai Pinguini Tattici Nucleari. Nella quarta serata di domani, venerdì 7 febbraio, la graduatoria verrà sommata a quella della giuria demoscopica, fornendo una panoramica ancora più chiara della situazione.

CLASSIFICA PROVVISORIA TERZA SERATA (votazione: maestri d’orchestra)

01. Tosca
02. Piero Pelù
03. Pinguini Tattici
04. Anastasio
05. Diodato
06. Le vibrazioni
07. Paolo Jannacci
08. Francesco Gabbani
09. Rancore
10. Marco Masini
11. Raphael Gualazzi
12. Enrico Nigiotti
13. Rita Pavone
14. Irene Grandi
15. Michele Zarrillo
16. Achille Lauro
17. Levante
18. Giordana Angi
19. Elodie
20. Alberto Urso
21. Junior Cally
22. Riky
23. Elettra Lamborghini
24. Bugo e Morgan

 

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