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“Niente di me” di Ainé nasconde i mille volti di un artista completo

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Sembra che ci sia più America che Italia nel sangue di Ainé. La vena soul, r&b e hip hop ha contraddistinto da sempre il sound di un artista che ha saputo conquistarsi il suo spazio all’interno di una nicchia che in Italia – e solo in Italia – è stata considerata secondaria.

Con “Niente di me” Ainé però ha saputo fondere quelle due anime che da sempre lo contraddistinguono, tirando fuori un album che si lancia come un episodio quasi unico nel panorama nostrano: un lavoro italiano, nei testi e nel piazzamento, ma che suoni internazionale senza forzature, senza velleità. Non a caso Ainé ne è ben conscio, delle sue potenzialità.

Basterebbe l’apertura a rendere l’idea del talentoà di Ainé nel concentrare diverse atmosfere: Ascolta bene è la traccia veliera di un disco in cui si spazia tra soul, funk, r&b, pop, elettronica, jazz, hip hop; è una breve guida, un accenno di quel che seguirà.

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Altro che niente di me: tutto di lui, come la lucida nudità di Cosa vuoi e Io Sono Qui, ballad romantiche. Tutto di lui, che condivide con due grandi interpreti della musica attuale: Mecna e Willie Peyote. Due featuring interessanti, modi diversi di fare e di concepire il rap, scritture differenti che si mescolano con armonia con quella di Ainé.

La difficoltà, in casi simili, si mostra anche sotto forma di rischio nel creare confusione e senso di smarrimento per chi ascolta. Nulla di questo accade però nei brani Mostri – che vede appunto la collaborazione di Mecna – e Solo Piano con Willie Peyote.

Ainé ha scelto bene con chi condividere questo suo nuovo viaggio musicale. Le undici tracce non sono solo il biglietto da visita di un artista completo, capace (per fortuna) di azzardare con grande intelligenza, ma la rappresentazione di un caleidoscopio di suoni, “esplorazioni” tra l’America e l’Italia, stagioni tra l’esordio e l’affermazione nella scena musicale contemporanea. Qualche sentore di tutto questo si era manifestato già con forza nel primo album Generation One.

Bello pensare ad una maggiore consapevolezza della sua arte: Ainé prima cantava “sognando il punto più alto, potrei arrivare al traguardo” in Niente; ha sognato un punto più alto, che potrebbe essere Niente di me, dove si è mostrato con più formule.

Il brano di chiusura è Solo un po’, dall’intro blues, che firma il melting pot esperienziale e sensoriale del disco e che verso la fine sfuma, come l’attesa di altre scoperte e scenari. Un po’ più di lui ora lo possiamo cogliere anche noi: il fascino del mistero e viceversa, alias quello che c’è da sapere e quello che potremmo invece solo immaginare, ascoltando.

VOTO: 7/10

AGGETTIVO: POLIEDRICO

TRACKLIST:

  1. Ascolta bene
  2. Cosa vuoi
  3. Fatti così
  4. Il corpo che si muove
  5. Io sono qui
  6. Mostri (ft. Mecna)
  7. Niente di me
  8. Ormai
  9. Parlo piano (ft. Willie Peyote)
  10. Resta con me
  11. Solo un po’

ALBUM: NIENTE DI ME

ARTISTA: AINÉ

ANNO: 2019

ETICHETTA: UNIVERSAL

 

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