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Shiva, “Solo”: a un passo dall’affermazione

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Shiva è un rapper lombardo classe 1999, che si fa notale a solo 15 anni con un singolo molto promettente: “Cotard Delusion”. Appassionato di writing, amante della stilettata colta e della metafora tornita, influenzato dalla scena statunitense (Lil Peep e cloud rap), il ragazzo inanella collaborazioni prestigiose fra cui quelle con Nerone, il compianto Cranio Randagio, Oni One, Giaime. Classificato alternativamente come rapper o trapper, mantiene una via di mezzo personale fra i due generi, non infilandosi nelle inutili polemiche scaturite fra le due scene in Italia negli ultimi anni.

Partiamo dunque dai singoli per capire in che direzione va l’album. “Esse” è un ottimo brano sospeso fra l’emo trap di Post Malone/Lil Xan e il cloud rap. Ottima la base di ENEMIES ed eccellente il gioco di metafore intessuto da Shiva per un brano che parla di autenticità e street credibility. Nulla di sconvolgente, ma il già detto da altri viene ricombinato in maniera personale. Tanta roba e ben fatta

Brano più in linea con l’italian way alla Trap, il brano gioca sulla commistione di echi diversi: Capo Plaza, Fabri Fibra, Migos. Tutto fatto bene, con la puntuale produzione di ENEMIES che regala a Shiva una base dall’ottimo appeal per il suo flow. Meno originale di “ESSE”, si lascia apprezzare per l’inventiva delle barre. Il fatto che il pubblico non sia accorso ad applaudire dimostra come la quantità di nuove uscite nell’ambito rap-trap sommerga soprattutto le eccellenze.

“Fuoco” è la canzone che avvicina di più Shiva a Capo Plaza, sia per la base che per alcune inflessioni del flow che mimano l’intonazione campana. Usciti più o meno nello stesso periodo, è un peccato che il trapper salernitano abbia oscurato il ragazzo lombardo. Qui siamo dalle parti di “Giovane fuoriclasse” fatta decisamente meglio.

Fuori dal perimetro dei singoli, da segnalare “Acciaio” in feat con Mostro: barre da manuale per un testo che parla di strada e della necessità di fuggire da quest’ultima, su una base adeguatamente cupa ed ossessiva. Sulla stessa linea si Muove “Barrio” in collaborazione con Nerone, brano che si avvicina alla crudezza senza sbocchi della drill. Il resto dei brani sono corollari: barre sempre più che buone, basi sempre ottime. Un album bello, compatto, a tratti originale, con una produzione eccellente. Meritava sicuramente molta più attenzione da parte del pubblico, mentre la critica ha -per una volta- elogiato in maniera compatta un talento oggettivo della scena tricolore. Supportate questo ragazzo, non ve ne pentirete.

VOTO: 8/10

AGGETTIVO: estroso

 

TRACKLIST

1 – Il Mio Nome
2 – Ragazzi Miei
3 – Acciaio (feat. Mostro)
4 – Diego
5 – Teste di Cazzo (feat. Giaime)
6 – Fuoco
7 – Barrio (feat. Oni One e Nerone)
8 – Esse
9 – Lassù (feat. Sercho)
10 – Polvere

 

ALBUM: SOLO

ARTISTA: SHIVA

ANNO: 2018

ETICHETTA: HONIRO LABEL

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