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Il Tribunale di Milano ha deciso: Morgan non può più utilizzare il brano “Sincero” nella versione modificata

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Il Tribunale di Milano ha deciso: Morgan non può più utilizzare il brano "Sincero" nella versione modificata

In merito a quanto emerso attraverso la pagina Instagram di Morgan che parlava di una vittoria in tribunale nei riguardi di Bugo, del Management e degli autori del brano “Sincero” portato a Sanremo e  modificato da Morgan senza nessun preavviso così da scatenare la lite tra i due artisti sul palco dell’Ariston, riportiamo sotto forma di smentita un comunicato giunto in redazione da parte dell’Ufficio Stampa della Mescal, l’etichetta discografica indipendente italiana, fondata nel 1993 da Luciano Ligaue e Valerio Soave, che si occupa anche di produzione e management dei suoi artisti (in questo caso Bugo ndr.).

CON RICHIESTA DI CORTESE PUBBLICAZIONE EDIZIONI CURCI e TETOYOSHI MUSIC ITALIA comunicano quanto segue:

“Il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso d’urgenza proposto nei confronti di Marco Castoldi in arte Morgan da Edizioni Curci e Tetoyoshi Music Italia quali editori, e dagli autori dell’opera “Sincero”. Secondo il Giudice, la modificazione e deformazione da parte di Morgan del testo letterario dell’opera “Sincero” viola i diritti economici degli editori dell’opera e i diritti morali dei coautori. Il Tribunale ha infatti ritenuto illecita la modificazione e deformazione da parte di Morgan del testo letterario dell’opera “Sincero” sia nel corso della serata del Festival di Sanremo del 7 febbraio 2020, sia attraverso la diffusione di esecuzioni dell’opera con il testo modificato sul suo profilo social Instagram. Il Tribunale ha quindi ordinato a Morgan di rimuovere dalla sua pagina Instagram tali contenuti illeciti, gli ha ordinato di cessare future associazioni dell’opera “Sincero” al testo modificato e deformato e ha disposto una penale a suo carico per ogni violazione di tali provvedimenti”.

Dal suo canto, e nonostante la smentita della Mescal, Morgan sembra voler continuare a perorare la propria causa: sempre attraverso una storia di Instagram, infatti, l’artista milanese racconta di avere avuto la ragione da parte del Tribunale nei riguardi del manager di Bugo che lo aveva accusato di estorsione dopo che a questi era stato presentato il contratto a seguito del lavoro svolto durante il Festival.

Nessuna descrizione disponibile.

A quanto pare la storia non finirà qui.

 

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Foto Matteo Rasero/LaPresse