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Musica

Il mio ricordo di Raoul Casadei, il più rock di tutti

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24 Luglio 2016.

Ore 16. E’ una giornata caldissima e allo Stadio Manuzzi di Cesena ancora di più. Siamo più di mille in campo. Non per giocare a pallone ma per suonare, tutti insieme, al primo dei mega concerti negli stadi di Rockin1000, la manifestazione di fama ormai mondiale ideata da Fabio Zaffagnini nel 2015. Sono fiera di essere una delle voci della band più grande del pianeta. Finalmente vedo tutte le sezioni insieme, per la prova generale prima del concerto. Su uno dei campi più belli d’Italia (me lo confermano calciatori professionisti, eh) iniziano a sfilare centinaia di bassi, chitarre, batterie, cornamuse e voci. E tra poche ore proprio quell’immenso lenzuolo verde di 105 x 68 metri sarà il nostro palco. Tra molti visi noti e nuovi amici vedo arrivare in fondo due che mi sembrano familiari, sono miope ma quando mi sono a pochi metri li riconosco: Raoul e Mirko Casadei! Padre e figlio giocano in casa, i due artisti romagnoli sono sommersi da abbracci, strette di mano, una folla di persone che riconosce in loro due icone e non solo il simbolo del “liscio” ma i rappresentanti di un’italianità storica, autentica e danzante in tutto il mondo. Entrambi sono abbronzatissimi, sorridenti e amichevoli ma quello che davvero spicca è l’entusiasmo e l’energia di Raoul che all’epoca aveva 79 anni e ne dimostrava 20 di meno. Scoprirò poi che nella loro famiglia l’energia è nel DNA, passeggiate, sport o giri in bici di km e km sono all’ordine del giorno per loro. Tutti conosciamo la grande storia dell’Orchestra Casadei, fondata nel 1928 dal Maestro Secondo Casadei, autore nel 1954 di “Romagna Mia” e zio di Raoul da cui sedicenne riceve in regalo la prima chitarra. Raoul ha ereditato dallo zio una tradizione e una cultura fatta di note, danze e amore per le proprie radici che ha saputo valorizzare e diffondere magistralmente in tutto il mondo, partecipando anche ai più noti Festival, programmi televisivi, spot pubblicitari e diversi film. A riprova dell’innato senso dell’avventura di Raoul, nel 2006 ha fatto parte di un reality molto impegnativo in cui si vive la vita di naufraghi in un’isola, con la forza che molti coetanei non avrebbero avuto.

Da un po’ di tempo Mirko aveva preso il timone dell’Orchestra con musicisti di grande talento, creando un interessantissimo meltin’ pot di culture, nuovi arrangiamenti e sonorità vicine al reggae e allo ska, la beach band come lui stesso l’ha chiamata. Quello che ricordo di quella giornata campale, oltre all’emozione di far parte della “storia” della musica con il primo grande concerto ufficiale di Rockin 1000, è una fotografia che custodirò gelosamente nella mia memoria: Mirko e Raoul Casadei pronti a suonare con noi i pezzi cult di David Bowie, gli AC/DC, i Nirvana e del momento in cui, a inizio show, non appena è apparso Raoul con la sua Fender, dagli spalti si è innalzato un coro spontaneo di 15’000 persone che intonavano “Romagna Mia” e lui si è commosso. RAOUL ERA ROCK. Il più rock di tutti.

31 Dicembre 2017 . Sono in treno verso Cesenatico. Tra poche ore si festeggia il Capodanno e io ho la fortuna di andare al lavoro. Sì, perché quando potevamo immergerci  nella musica, spettacolo, creatività eravamo davvero privilegiati. Daniele Perini, ideatore e conduttore della trasmissione “A Tambur Battente”, mi aveva chiamato a novembre chiedendomi se avessi voluto co-presentare la Notte di Capodanno nella suggestiva Piazza del Porto Canale di Cesenatico. Accetto con felicità soprattutto perché mi anticipa anche che sarà l’occasione per celebrare contemporaneamente gli 80 anni di Raoul Casadei e i 90 anni dell’orchestra e per tutta notte di Capodanno suonerà il figlio Mirko con la sua Orchestra. Ma quello che ancora non so è che la festa inizierà molto prima di sera. Appena arrivo in stazione ci portano a casa della Famiglia Casadei in cui ad attenderci sulla soglia ci sono Raoul, i suoi figli Mirna, Carolina e Mirko, la moglie Pina e poi i nipoti Asia con la sua famiglia e Kim. Con loro c’è anche tutta la banda cosmopolita di straordinari musicisti. In un attimo ci troviamo a mangiare piadine e affettati e parlare dell’orto a cui Raoul tiene molto. In effetti quella è più che una casa, è una meravigliosa comunità di una famiglia numerosissima e legata a radici, tradizione e allo stesso tempo moderna e baciata dall’elisir di giovinezza. I Casadei sono tutti in splendida forma e penso proprio che uno dei segreti sia quasi un secolo di Musica. Tra buon vino, risate e chiacchiere di una quotidianità che oggi invece ci è stata tolta, iniziamo tutti a cantare “Romagna Capitale”, meraviglioso e storico brano di Raoul del 1993 che mischia sonorità folk, ballad, jazz.

Romagna capitale

Romagna ballerina

Romagna che si sveglia col sorriso ogni mattina

Romagna apasiuneda

Ti specchi nel tuo mar

Romagna capitale

Romagna superstar

Com è bello trovare quegli amici

Che non perdi per tutta la vita

Una dolce, fedele compagna

Una casa, del sole in Romagna

Viene improvvisata così una jam session romagnola che mi emoziona, Raoul dirige e al posto della bacchetta muove la sua mitica pipa. Quello che è lampante a chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerlo, anche brevemente, è quanto fosse orgoglioso di tutto quello che aveva costruito. La musica inizia e prosegue con la famiglia. E se sei una persona straordinaria come Raoul, la famiglia amerà quanto e più di te la musica.  Raoul ha saputo far rinascere dalle macerie di una guerra un sentimento diffuso di amore e valore per l’aggregazione, la comunità. Decine di migliaia di coppie si sono innamorate ballando “Ciao Ciao Mare”, “Romagna e Sangiovese”, “La mazurca di periferia” e continuano a farlo grazie allo straordinario lavoro di Mirko e tutta la famiglia. Hanno sempre amato mischiare i generi, perchè la musica popolare è trasversale e l’Orchestra Casadei racconta un importante spaccato del nostro paese: per la famosa “Notte del Liscio” hanno suonato con Goran Bregovic e Frankie HI Nrg e per la nuova versione a scopo benefico di “Simpatici Italiani” Mirko ha riunito una band virtuale con Paolo Fresu, Frankie HI NRG, Simone Cristicchi, Kid Creole & The Coconuts, Silvia Mezzanotte, Franco D’Aniello e Dudu Morandi dei Modena City Ramblers, Gionata e Andrea Costa dei Quintorigo e molti altri. 

 

Sono le 20 e la festa a Casa Casadei termina solo perché si sposta sul mega palco al Porto Canale, dove ad assistere ci saranno migliaia di persone. Sono orgogliosa di essermi sentita parte quella sera di quella famiglia. Due ore dopo ho l’onore di aprire lo spettacolo dell’Orchestra Casadei cantando un mio riarrangiamento elettro-rock di Smells Like Teen Spirit dei Nirvana, scelta apposta per ricordare la scaletta cantata per Rockin1000 l’anno prima. Si abbassano le luci, la band si prepara sul palco e….“Buonasera a tutti, stasera festeggeremo l’inizio del 2018, gli 80 anni di Raoul e i 90 anni dell’Orchestra Casadei insieme. Diamo subito il benvenuto a Mirko Casadei e la sua band!” Inizia uno spettacolo e una diretta televisiva su TeleRomagna tra le più divertenti e cariche alle quali abbia mai partecipato. Si alternano grandi classici dell’orchestra con pezzi attuali e il pubblico non smette mai di ballare, cantare, abbracciarsi. Proprio come poche ore prima, a casa di Raoul e della sua famiglia. Ora Raoul è in prima fila, sotto al palco, con lo stesso sguardo divertito, felice, orgoglioso. Le telecamere lo riprendono e lui saluta, con calore e gratitudine alla vita che gli ha permesso di creare tutto quello che ora si gode come spettatore, padre, marito e nonno. In questo momento storico di paura, incertezza, solitudine io voglio ricordarlo con quello sguardo in una notte indimenticabile di fine anno in cui potevamo abbracciarci, cantare e suonare vicini, mangiare insieme.

Raoul, mi tengo stretti quei ricordi e ti ringrazio ancora, per la musica, per la Romagna e la felicità che hai saputo regalare.

 

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Crediti foto: Instagram Mirko Casadei