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Gué Pequeno, “Mr.Fini”: quando l’esibizionismo deforma l’intimo

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GUE PEQUENO

Un album in cui luci ed ombre non trovano il giusto bilanciamento

Gué per chiunque conosca un minimo la storia del rap italiano non ha bisogno di presentazioni. Diventato famoso con i Club Dogo, Gué col tempo si è ritagliato una carriera solista persino più fortunata commercialmente di quella sperimentata con la crew d’origine. Il successo commerciale (la critica invece non è sempre compatta nelle sue valutazioni) ha reso il golden boy del rap milanese il padre indiscusso della trap italiana, tanto da tenere a battesimo gente tipo Sfera. Il precedente album “Sinatra” è stato la consacrazione della consacrazione, un’orgia di auto celebrazione a tratti imbarazzante. Questo nuovo “Mr Fini” dovrebbe essere l’altra faccia della medaglia: un album intimista che ci racconta l’uomo dietro al personaggio, il lato fragile e contraddittorio del gangsta.

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Il primo singolo estratto è la canzone più easy listening dell’album. Dietro alla console c’è 2nd Roof, che sforna un beat così debitore del synth pop ottantiano da far apparire il brano vintage. Il famoso intimismo di Gué qui si concretizza in barre semplici e dirette, forse fin troppo semplici e dirette. La tanto sbandierata messa a nudo non ci dice nulla che non sapessimo già, ma va bene così.

“L’amico degli amici” è una canzone in pieno stile Gué. 2nd Roof sforna un gangsta moderno che strizza l’occhio alla trap, il signor Fini infarcisce il brano con le solite sparate sul suo essere il boss della scena italiana. Meno megalomane del solito, rimane comunque un’autocelebrazione pacchiana del suo ruolo nel Rap Game tricolore.

Con “Chico” torniamo in area brano dall’intelaiatura pop. Dietro la console c’è Sixpm, che sforna un’ottima base dal sapore latino a cui Luché e Guè aggiungono barre non proprio memorabili, ma più che funzionali. Assolutamente da segnalare Rose Villain, il cui cantato ammalia. Sullo stesso tono si inserisce “Parte di me” in feat con Carl Brave.

Sicuramente uno degli apici del disco. 2nd Roof partorisce una base gangsta coi fiocchi, in cui il flow di Gué e la voce incazzosa di Paky si inseriscono alla perfezione. Drill per gli stereotipi evocati, a livello di barre nulla di ché, ma l’atmosfera creata è una soreta di suadente discesa nell’incubo. Da ascoltare.

Il brano più intimista è conscious del disco è sicuramente “Immortale”. Con un inedito Sfera dal flow lento e malinconico (e dalla voce irriconoscibile da quanto autotune ci hanno messo sopra), Gué si lancia in un bilancio in cui confessa la sua paura della morte e l’incapacità di uscire dai suoi vizi e dalle sue ossessioni (non ce n’eravamo accorti). Nulla di eccellente, ma si lascia ascoltare.

Dietro la console ci sono Takagi & Ketra, e quindi il brano non poteva che essere pop. Un pop di qualità, ma con l’occhio rivolto al passaggio radiofonico. Come sempre eccellente la prova vocale di Mahmood, peccato i versi non siano proprio memorabili, stessa cosa vale per Marra, qui impegnato a semplificare i vertici lirici di “Persona”.

Rvchet dietro alla console produce una base che ricorda la Trap USA anni 2013-2015, per non dire una versione meno cupa degli FSK. Guè e Geolier assieme sono un’ottima coppia, anche se le barre non sono propriamente memorabili.

Cosa Aggiungere? Un album con luci ed ombre. Sicuramente superiore al precedente “Sinatra”, “Mr Fini” è album in cui Guè smolla qui e lì la maschera e ci lascia intravvedere qualcosa di sé. E’ dunque un album intimista o, ancor peggio, conscious? Decisamente no: la maschera da king del gangsta, da boss della trap e da inscalfibile maschio alpha non viene messa da parte, anzi, si ripropone non appena sembra essere stata accantonata. Le basi viaggiano tutte fra il buono e l’ottimo (e non stupisce, guardando i nomi chiamati dietro alla console), mentre le barre sono molto altalenanti, così come l’apporto dei vari feat. L’entusiasmo della critica e dei fan ci pare dunque fuori luogo: non c’è alcuna svolta o fantomatica maturità in questo disco, ma solo il solito Guè in versione meno tronfia e autocelebrativa del solito, che si lascia andare qui e lì a qualche stralcio di umanità. Consigliato di sicuro ai fan, tutti gli altri invece gli diano un’ascoltata e poi valutino.

VOTO: 6,5/10

AGGETTIVO: esibizionista

TRACKLIST

 

  1. L’amico degli amici – 2:59
  2. Chico (feat. Rose Villain & Luchè) – 3:21
  3. Il tipo – 2:38
  4. Saigon – 3:38
  5. 25 ore – 3:05
  6. Parte di me (feat. Carl Brave) – 2:52
  7. Immortale (feat. Sfera Ebbasta) – 3:20
  8. Tardissimo (feat. Mahmood & Marracash) – 3:17
  9. Medellin (feat. Lazza) – 3:15
  10. Cyborg (feat. Geolier) – 3:25
  11. Giacomo (feat. Young Rame) – 3:23
  12. Dem Fake (feat. Alborosie) – 2:59
  13. Mercy on Me (in sbatti) – 3:04
  14. No Security (feat. Noizy) – 3:15
  15. Ti levo le collane (feat. Paky) – 2:56
  16. Stanza 106 – 3:13
  17. Ti ricordi? – 3:23

ALBUM: MR.FINI

ARTISTA: GUE’ PEQUENO

ANNO: 2020

ETICHETTA: ISLAND

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