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Intervista Rubrica Indie-gesta: Ernia come Houdini

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Siamo nel backstage del MEI (Meeting Etichette Indipendenti, nato nel 1995, si svolge ogni anno a Faenza, ndA), faccia a faccia con Matteo Professione, a.k.a. Ernia, il poeta maledetto dall’anima romantica.

Se si pensa ai primi anni di attività nella scena rap, Ernia di strada ne ha fatta, assieme ad “illustri colleghi”: è cresciuto con Tedua (nato a Genova e trasferitosi da giovanissimo per qualche anno a Milano) nel quartiere T8 e nel 2011, con Ghali (all’epoca “Ghali Foh”) e altri 3 prende parte con lo pseudonimo “ErNyah” ai Troupe D’Elite, sotto contratto con l’etichetta “Tanta Roba” fondata da Guè PequenoDj Harsh.

Da lì le collaborazioni con Sfera Ebbasta, Charlie Charles, poi Izi, Mecna, Guè e l’inizio della carriera da solista, sfornando album sempre più di successo.

In questa edizione del Mei Matteo ha vinto IL PREMIO “GIOVANI MEI-EXITWELL PER IL MIGLIOR PROGETTO DELL’ANNO 2020”: Gemelli, disco di Platino dopo pochi mesi dalla pubblicazione e accolto dalla critica come uno dei migliori della scena rap, trap e graffiti pop.

ERNIA | INTERVISTA

Gemelli ci mostra una nuova “poetica del rap”, ricerca e profondità di scrittura unite ad una visione attuale e personale del genere…

Un bel successo devo dire, al quale io ho reagito con l’entusiasmo e la solarità che mi contraddistinguono: “Bene”.

Sono sempre stato basso profilo però so che è giusto festeggiare, anche perchè è il risultato di un processo durato anni di lavoro, mio e della mia squadra, su di me come uomo e sul mio modo di far musica. Avevo detto subito che era il mio miglior album, perché ero proprio nella “versione migliore di me” quando l’ho scritto, me lo sentivo.

 

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Kaioken x3

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Prima di questo periodo complicatissimo hai spesso parlato anche di quanto fosse importante per te poi portare questo disco da uno studio al live e lo hai ripetuto anche stasera sul palco del Mei quando hai ritirato il premio…

Assolutamente sì, in questo periodo a noi artisti il live manca come l’aria, è una situazione davvero stressante e non avere la possibilità di suonare dal vivo è una mancanza di stimolo

I mesi che stiamo vivendo hanno cambiato il tuo modo di scrivere ?

Sai, purtroppo non sono molto stimolato dallo scrivere in questo momento perché proprio sento che manca “la finalità”: noi facciamo videoclip, ospitate in radio, registrazioni per andare ai live e non avere la possibilità di farli è perdere gran parte del tuo lavoro. Il concerto è il momento finale, almeno per me, poi magari c’è chi guarda più ai numeri che fa sui social o sulle piattaforme di streaming e non ne soffre così tanto.

C’è qualcosa che hai ascoltato o letto che ti ha ispirato ultimamente, nonostante il periodo?

Ho letto da poco Il Profumo di Patrick Süskind e adesso sto leggendo L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera. Oggi ho ascoltato l’album The Carter (del rapper Lil Wayne, 2004, ndA). Invece un film che mi ha particolarmente colpito è 1917 (film diretto da Sam Mendes uscito l’anno scorso, ha vinto Oscar, Golden Globe, BAFTA e molti altri riconoscimenti, ndA).

E a proposito di cinema, quando ti rivedremo “su questi schermi”?

Online il 24 novembre: dalle 19 sarò in diretta dal mio profilo instagram con Ema Stockholma per un evento a cui tengo molto contro la violenza sulle donne.

Dal vivo spero tanto il 7/8 marzo a Milano e da lì in poi in tutte le date del tour in Italia.

Chi è il produttore italiano che apprezzi di più o con cui vorresti collaborare?Assolutamente Marz & Zef (quotatissimi producer nella scena italiana e che hanno collaborato, seppur in più piccola parte, già in “67” e “68”, gli album precedenti di Ernia, ndA): in Gemelli hanno diretto l’orchestra di tutto l’album e hanno creato un sound eccezionale.

Qualcuno dice che il pezzo “Morto Dentro”, nel tuo fortunatissimo album “Gemelli”, è criptico e non si capisce il messaggio nascosto…

Lo invito a leggere tutte le prime lettere di ogni barra e il messaggio gli apparirà magicamente davanti.

 

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Dio che fastidio

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