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Decreto Rilancio, bonus 600 euro e voucher concerti: ecco le misure per il mondo della musica e dello spettacolo

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I prezzi dei concerti rischiano di diventare insostenibili per molti

Fra le tante misure contenute nel Decreto Rilancio presentato ieri sera dal governo, ve ne sono alcune specifiche per il settore della musica e dello spettacolo. Vi sono inoltre importanti novità per quanto riguarda i concerti. Vediamo quali sono.

Bonus 600 euro per gli operatori dello spettacolo

Gli iscritti al Fondo lavoratori dello spettacolo avranno una indennità di 600 euro per aprile e per maggio, se non sono titolari di rapporto di lavoro dipendente o di pensione.

Voucher per i concerti annullati

Il Decreto Rilancio estende da 12 a 18 mesi il periodo di tempo entro il quale gli organizzatori dei concerti cancellati a causa del Covid-19 potranno rimborsare i biglietti. Al posto di rifondere denaro, gli organizzatori potranno emettere voucher di pari importo al titolo di acquisto validi per concerti dello stesso organizzatore che si tengono nei 18 mesi successivi all’emissione. L’emissione dei voucher “assolve i correlativi obblighi di rimborso e non richiede alcuna forma di accettazione da parte del destinatario”.

Aumento dei fondi

I fondi stanziati per sostenere i settori dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisivo a seguito delle misure di contenimento del Covid-19 passano da 130 a 245 milioni per l’anno 2020. È istituito un fondo emergenze di 210 milioni di euro destinato in parte al ristoro delle perdite derivanti dall’annullamento di spettacoli. Sarà il ministero del Beni culturali a stabilire la ripartizione.

Fondo Unico per lo Spettacolo

Il Decreto Rilancio stabilisce una distinzione fra i beneficiari del FUS: da una parte le fondazioni lirico-sinfoniche, dall’altra gli altri soggetti. La quota del FUS destinata alle fondazioni lirico-sinfoniche per l’anno 2020 e per l’anno 2021 è “ripartita sulla base della media delle percentuali stabilite per il triennio 2017-2019, in deroga ai criteri generali e alle percentuali di ripartizione”. In sostanza, la parte del fondo destinato alle fondazioni non avrà alcuna flessione. Per l’anno 2022, i criteri saranno adeguati in ragione dell’attività svolta a fronte dell’emergenza sanitaria da Covid-19, delle esigenze di tutela dell’occupazione e della riprogrammazione degli spettacoli. Gli altri beneficiari del FUS avranno un anticipo del contributo pari all’80% dell’importo riconosciuto per l’anno 2019. I criteri per l’erogazione del restante 20% verranno stabiliti dal ministro per i Beni e le attività culturali “tenendo conto dell’attività svolta a fronte dell’emergenza sanitaria da Covid-19, della tutela dell’occupazione e della riprogrammazione degli spettacoli”.

Piattaforma digitale culturale

Il ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo realizzerà una piattaforma digitale per la fruizione del patrimonio culturale e di spettacoli. È quello che il ministro Dario Franceschini ha chiamato “Netflix della cultura”. Ci saranno condizioni e incentivi affinché chi beneficia di finanziamenti pubblici usi la piattaforma. Sul piatto ci sono 10 milioni di euro per l’anno 2020.

 

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Crediti foto: LaPresse