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Decreto Rilancio, il testo e i punti chiave

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L’atteso decreto Aprile, poi rinominato decreto Maggio che ha poi mutato ancora una volta nome in decreto Rilancio ha finalmente preso forma. Il Consiglio del Ministri era fissato per le 14 di oggi, poi rinviato alle 17 e ancora spostato alle 18.30. Si è concluso poco prima dell’inizio della conferenza stampa del presidente Conte che ha illustrato i punti salienti del nuovo decreto, accompagnato dai ministri Gualtieri (Economia), Bellanova (Politiche Agricole), Patuanelli (Sviluppo Economico) e Speranza (Salute). Oltre 250 articoli per un totale di 55miliardi di euro. “Come due manovre economiche insieme, due leggi di bilancio” ha detto il premier Conte a proposito dell’importanza del provvedimento. Il nuovo decreto contiene misure che riguardano diversi settori: dalla scuola alla ricerca, dallo sport ai provvedimenti a sostegno della disabilità, dall’agricoltura al turismo.

Lavoratori e autonomi

Foto Valerio Portelli/LaPresse

Confermati gli ammortizzatori sociali a sostegno di chi ha perso il lavoro, come la cassa integrazione e il bonus sempre da 600 euro per gli autonomi che arriverà senza bisogno di rinnovare la domanda. Sono stati stanziati – infatti – 25miliardi e 600 milioni per i lavoratori in difficoltà. A sostegno di famiglie e imprese ci saranno finanziamenti a fondo perduto, riduzione e sospensione delle tasse, oltre a bollette più leggere. A sostegno delle imprese il governo ha stanziato 15miliardi di euro. Liquidità che sarà erogata a fondo perduto per le imprese più piccole. Anche una parte del canone di affitto (il 60%) pagato potrà essere recuperato. Anche per i lavoratori dello spettacolo sono previste le indennità del mese di aprile e di maggio.

Reddito di emergenza e bonus baby-sitting

Come già anticipato dalla bozza del decreto, l’introduzione del reddito di emergenza è una delle misure più importanti. Il reddito di emergenza andrà da 400 fino ad un massimo di 800 euro e verrà erogato per due mesi. Potranno beneficiarne le famiglie con un Isee fino a 15mila euro. Mentre sale fino a 1.200 euro il bonus baby-sitting che come anticipato potrà essere utilizzato anche per pagare centri estivi e ricreativi locali. A sostegno dei genitori che rientrano a lavoro, il nuovo decreto prevede inoltre un congedo parentale fino a 30 giorni per il settore privato. Oltre all’incremento del fondo dedicato all’assistenza ai disabili.

Cancellata l’Irap e sconti in bolletta

Il governo ha previsto un taglio delle tasse per un totale di 4 miliardi di euro. E lo stop della prima rata dell’Imu per hotel e stabilmenti turistici. Per rilanciare il turismo, il decreto prevede dei bonus da 500 euro per le famiglie con Isee fino a 40mila euro da spendere in Italia. Con il nuovo decreto il saldo dell’imposta Irap per il 2019 e l’acconto per il 2020 vengono cancellati per le aziende che fatturano fino a 250milioni di euro. Una forma di “liquidità indiretta” come definita dal ministro Gualtieri, che mira a lasciare somme di denaro nelle casse delle imprese.

Altri 600milioni vengono destinati all’alleggerimento delle bollette. Mentre sono 12miliardi quelli destinati alle pubbliche amministrazioni con la funzione di pagare eventuali debiti con aziende private. Per rilanciare il settore edilizio sono previsti nuovi bonus per chi decide di ristrutturare l’abitazione in conformità con le disposizioni antisismiche e a tutela dell’ambiente. E anche le ristrutturazioni degli istituti scolastici potranno iniziare sin da subito.

Settore agroalimentare

Il ministro Bellanova ha poi illustrato le misure a sostegno del settore agroalimentare. La “filiera della vita” come l’ha definita, è un settore strategico per rilanciare la qualità italiana. Nello specifico, gli ambienti che hanno risentito di più della crisi sono i vivai, gli agriturismi e la preziosa filiera del vino. Per questo, il decreto prevede lo stanziamento di risorse destinate al settore, oltre a 250milioni di euro a sostegno degli indigenti. In altre parole, al fine di evitare sprechi di cibo, beni come latte, formaggi, frutta e verdura saranno acquistati e messi a disposizione delle famiglie in difficoltà.

Regolarizzazione

Quanto alla spinosa questione della regolarizzazione di chi lavora nelle nostre campagne, la ministra Bellanova si è commossa nel parlare di una misura per lei fondamentale. “Vince lo Stato – afferma – che è più forte della criminalità e del caporalato”. Un permesso di soggiorno per lavoro restituirà dignità agli invisibili. Anche se i numeri sono stati rivisti. Non si parla più di 600mila irregolari, ma di numeri “più limitati” come ha specificato il premier rispondendo alla domanda di una giornalista.

Sanità

Il ministro Speranza ha poi annunciato lo stanziamento di più di 3miliardi di euro per potenziare la sanità. Di questi, 240milioni saranno destinati alle nuove assunzioni e all’istituzione di più di 4mila borse di specializzazione per gli studenti di medicina. Come lo stesso ministro ha sottolineato, si tratta di cifre che vengono destinate al sistema sanitario nell’arco di 2 o 3 anni. L’obiettivo è quello di potenziare la rete territoriale e i servizi domiciliari. Anche le terapie intensive aumenteranno di numero, passando da 5.179 in tutta Italia prima dell’emergenza a più di 11mila.

Scuola

Per la scuola il decreto-rilancio prevede 1miliardo destinato alla programmazione del rientro nelle aule in sicurezza e per spingere la digitalizzazione. Previsto anche un incremento del corpo docente, con un totale di 78mila nuovi insegnanti di ruolo. Parte dei fondi verranno destinati anche all’università (500milioni) e alla ricerca con l’assunzione di 4mila nuovi ricercatori.

Spostamento tra regioni

Per lo spostamento tra regioni bisognerà ancora attendere. È necessaria la cautela. Come dichiarato dal premier, la maggioranza delle regioni è favorevole ad evitare i trasferimenti al di fuori dei motivi di lavoro, necessità e salute, perché ancora rischioso.

Ricordando che è stato già corrisposto l’85% delle domande di cassa integrazione e l’80% dei bonus per gli autonomi per un totale di 4,6 milioni di lavoratori, il premier Conte si è poi scusato per i ritardi nella ricezione della cassa integrazione in deroga. Come sottolineato dal presidente, la misura prevede – infatti – un iter più complicato e non era stata prevista in condizioni di emergenza.

 

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Crediti foto: LaPresse