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Clock Around the Rock: #6 – L’Inghilterra degli anni 50

Il Rock and Roll inglese manca dell’originalità che ha quello americano. Un maggiore peso nell’influenzare i giovani lo ha invece lo Skiffle

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Clock Around the Rock: #6 - L'Inghilterra degli anni 50
Crediti foto: Screenshot YouTube

Dopo avere analizzato come si sia sviluppato e poi diffuso il Rock and Roll negli Stati Uniti giunge ora il momento di cambiare continente. L’Inghilterra è uscita malconcia dalla seconda guerra mondiale; le strade di Londra e delle principali città industriali sono, fino alla prima metà degli anni 50, costellate di edifici parzialmente distrutti.

Nei primi anni 50, in quelle stesse strade, nasce però la prima sottocultura del dopoguerra: i Teddy Boys. Anche se dal punto di vista musicale il decennio inglese dei 50’s non ha quella potenza rivoluzionaria che possiede il suo omologo a stelle e strisce, assume però un’importanza notevole se concepito come “fase scuola” di tutta la musica britannica del decennio successivo (tutti e quattro i membri dei Beatles, ad esempio, muovono i primi passi musicali proprio in questo contesto storico).

La Skiffle-mania in Inghilterra

Quando alla metà degli anni 50 arriva il Rock and Roll nel Regno Unito, i giovani inglesi (molti dei quali si riconoscono nella sottocultura ribelle dei Teddy Boys) non ne ascoltano immediatamente una versione nostrana. E’ invece lo Skiffle a conquistare il pubblico inglese, un genere folk originario degli Stati Uniti che diventa in brevissimo tempo una vera e propria mania. Lo Skiffle è orecchiabile e, soprattutto, facile da suonare: gli accordi sono due massimo tre e gli strumenti sono molto poveri ed elementari.

Strumentazione skiffle

Una tipica band skiffle inglese del 1955 presentava almeno una chitarra acustica, un washboard (assi per lavare) suonato come strumento a percussione e il tea-chest bass, ovvero un basso ricavato da un manico di scopa e una scatola da tè. Il maggior interprete della skiffle mania di quegli anni è senza dubbio Lonnie Donegan che, con la sua versione di Rock Island Line (1956), influenzerà moltissimo i giovani musicisti inglesi.

Il ruolo di Liverpool

La città di Liverpool, centro industriale situato sulle sponde del fiume Mersey, è di grande importanza nella diffusione della skiffle mania. Quando nel 1956 John Lennon decide di fare musica la prima cosa che fa è mettere insieme una band skiffle con i suoi compagni di college: i Quarrymen (primo nucleo dei futuri Beatles). A Liverpool è dunque un fiorire di numerosi gruppetti di adolescenti che suonano skiffle con qualunque tipo di strumento disponibile, avvicinandosi sempre di più alla musica americana.

Il Rock and Roll d’Inghilterra?

Abbiamo visto come lo skiffle fosse, alla metà del decennio, il principale genere suonato dai giovani inglesi. Ma il vero Rock and Roll inglese che impatto ha avuto e quali furono i suoi protagonisti?

Un fratello senza personalità

Il Rock and Roll prettamente inglese è, come già detto, decisamente poco importante dal punto di vista delle classifiche e pressocché ininfluente non solo nel mercato americano, ma anche in quello britannico. Gli adolescenti e i Teddy Boys inglesi infatti ascoltano principalmente ciò che viene direttamente dall’America  (anche se hanno difficoltà a suonarlo, ripiegando quindi sul più facile skiffle). Sul finire degli anni 50 inoltre, molti rocker americani giungono in terra inglese per esibirsi in numerosi tour che fanno ulteriormente innamorare i giovani inglesi dei frenetici ritmi americani.

Cliff Richard e gli Shadows

Tra i principali interpreti del Rock and Roll britannico ci sono Tommy Steele, Hank Marvin, Tony Sheridan, Billy Fury e Cliff Richard. Quest’ultimo è però uno dei pochissimi a spiccare tra i molti nomi della scena. Affiancato da un bel gruppetto di strumentisti, gli Shadows, Richard raggiunge infatti il successo nel 1958 con Move it, dove le taglienti chitarre della band restituiscono al brano una interessante caratterizzazione. Gli stessi Shadows pubblicano poi nel 1960, stavolta da soli, la bellissima Apache, un tributo strumentale agli Stati Uniti dei western.

Il Rock and Roll made in UK avrà però vita breve. A partire dal 1960/1962 infatti (non appena la lunga schiera di giovanissimi musicisti cresciuti con lo skiffle diventerà più grande) arriveranno nuove sonorità a monopolizzare la scena inglese. Nasceranno sonorità più originali, fresche e capaci di conquistare, stavolta sì, anche i tanto sognati Stati Uniti.

 

 

 

2 Commenti

1 Commento

  1. Andrea

    5 Gennaio 2024 a 22:23

    articolo interessantissimo

    • Simona Bastiani

      6 Gennaio 2024 a 11:57

      Grazie

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