Seguici su

Musica

Accadde oggi: il 2 gennaio 1970 usciva il primo Lp di Syd Barrett

The Madcap Laughs esce il 2 gennaio del 1970 ed è il primo disco solista di Syd Barrett dopo la sua fuoriuscita dai Pink Floyd

Pubblicato

il

Accadde oggi: il 2 gennaio 1970 usciva il primo Lp di Syd Barrett
Crediti foto: Screenshot YouTube

Nell‘aprile del 1968 Syd Barrett viene ufficialmente estromesso dai Pink Floyd a causa dei suoi comportamenti sempre più strani, imprevedibili e paranoici. Da quel momento Barrett, fino a lì leader creativo della band britannica, inizia la sua carriera solista, destinata però a concludersi rapidamente.

Le registrazione del primo Lp di Barrett

All’uscita di Barrett dai Pink Floyd segue anche quella del produttore Peter Jenner, deciso a seguire quello che per lui è il vero artista del gruppo. Nel maggio del 1968 i due entrano in studio di registrazione per lavorare al primo album di Barrett, che uscirà il 2 gennaio del 1970 e si chiamerà “The Madcap Laughs“.

Le registrazioni sono estremamente difficoltose proprio per gli stessi motivi che avevano appena spinto i Pink Floyd ad allontanare il loro compagno. Nonostante Barrett abbia ancora una immensa vena creativa, spesso non è in grado di suonare, perso com’è nei suoi deliri psichedelici e patologici.

David Gilmour e Roger Waters in studio con Barrett

Dopo alcuni litigi con i musicisti coinvolti nelle session di “The Madcap Laughssia David Gilmour che Roger Waters entrano nello studio di registrazione con Barrett, intenzionati ad aiutare il loro vecchio amico in un momento particolarmente delicato della sua carriera (Roger Waters avrà costantemente un grande senso di colpa per aver cacciato l’amico dal gruppo. Shine On Your Crazy Diamond, Wish You Were Here e If saranno delle speciali dediche a Barrett).

Il disco

L’ascolto del disco restituisce la confusione mentale ma al contempo la grande fantasia compositiva dell’ex Pink Floyd. Se dal punto di vista sonoro il disco si contraddistingue sostanzialmente per i suoi arrangiamenti a volte estremamente scarni, i testi dimostrano tutto l’estro creativo di Syd Barrett. Nonostante tutto, in The Madcap Laughs non c’è ancora l’ulteriore decadimento mentale che si avverte nel disco successivo “Barrett“. La breve discografia di Syd Barrett è infatti capace di mostrarci, attraverso la dimensione musicale, tutta la tragicità che sta dietro al rapido declino psichico del musicista inglese.

Le canzoni di The Madcap Laughs

In The Madcap Laughs si può ancora avvertire una spinta alla vita; brani come Octopus rivelano, nella sua folle ironia, un artista che si diverte e crede ancora in se stesso. Questo discorso vale anche per Here i go, dove la fine di una storia d’amore viene raccontata con una leggerezza tale da concedere agli ascoltatori un lieto fine:

She’s kinda cute don’t you know
That after awhile of seeing her smile
I knew we could make it and make it in style

So now I’ve got all I need
She and I are in love, we’ve agreed

She likes this song and my others too

Golden Hair, canzone basata su una poesia di James Joyce, è probabilmente il gioiello del disco. Qui Barrett appare lucido come non mai e realizza una canzone con una potenza evocativa non indifferente, capace di gettare l’ascoltatore nel romantico buio di un vecchio appartamento londinese (la take 5, con i suoi controcanti, è forse ancora più bella della versione finale).

Un disco che interessa per due motivi

The Madcap Laughs è quindi un prodotto interessante sia dal punto di vista artistico che biografico. Grazie all’album è possibile entrare nella testa di un Barrett che, nonostante tutto, sa ancora di essere capace di produrre arte, musica, poesia.

Il disco si classifica al 40esimo posto nelle classifiche nazionali proprio nell’anno in cui i Pink Floyd raggiungono la prima posizione con Atom Heart Mother, dove, con la bellissima If, riflettono su loro stessi e sulla loro amicizia con Syd:

If I were a good man
I’d understand the spaces between friends
If I were alone, I would cry
And if I were with you, I’d be home and dry
And if I go insane
Will you still let me join in with the game?
If I were a swan, I’d be gone
If I were a train, I’d be late again
If I were a good man
I’d talk with you more often than I do

 

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *