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“Barcarolo Romano”, il nuovo singolo di Brusco

“Barcarolo Romano” è il nuovo singolo di Brusco. Una reinterpretazione in chiave reggae di uno dei brani più celebri di Roma

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Il videoclip
Il videoclip (screenshot YouTube)

 

Brusco, al secolo Giovanni Miraldi, è tornato oggi con un nuovo singolo: “Barcarolo Romano“, reinterpretazione tutta in chiave reggae di quel classico della canzone romana cantato da numerosi cantanti capitolini. Tra i maggiori interpreti del passato spiccano nomi come Gigi Proietti, Claudio Villa, Gabriela Ferri e Lando Fiorini.

Un nuovo Barcarolo Romano versione reggae

Come ci si poteva aspettare da un cantautore come Brusco, tutta la canzone si sviluppa in un continuo ritmo in levare, tipico del reggae e dello ska. Alla reinterpretazione prettamente musicale si aggiunge quella legata al testo. Qui l’artista romano descrive una città che ha visto passare generazione su generazione tra i suoi monumenti.

Ma Roma non è solo bellezza e monumentalità. L’aspetto della faticosa quotidianità romana è indagata da brusco con uno sguardo ironico e simpatico. Riguardo all’andare alle poste canta: «capirai devo andare alla posta collo spirito de n’gladiatore».

Il testo

Il testo è, come sempre nelle canzoni di Bruso, il pezzo forte della canzone:

Quanta pena stasera c’è sur fiume che fiotta così disgraziato chi sogna e chi spera tutti ar monno dovemo soffri e se n’anima cerca la pace po’ trovalla sortanto che qui

Er barcarolo va controcorente
E quando canta l’eco s’arisente
Se è vero fiume che tu dai la pace fiume affatto e fammela trova

Se cademo cademo ‘n piedi semo diventati equilibristi comminando sopra i sampietrini semo pronti a tutti i tipi de imprevisti tra le preghiere de li preti e le bestemmie dei tassisti tra i politici ignoranti e i netturbini assenteisti

c’è gente de tutte le fedi ma prevalentemente romanisti
Era la cittá dei santi ora nvece è la cittá dei sinti semo li piú cacioroni semo arroganti ma nun semo finti semo più belli dar vero de come i pittori c’hanno dipinti

Er barcarolo va controcorrente
E quando canta l’eco s’arisente
Se è vero fiume che tu dai la pace fammela trova

Lo chiamano biondo ma è grigio e marone ce scorre la storia del mondo e ha visto la Liberazione
Ne ha viste de giovani coppie e parlamo de qualche mione
Scambiasse promesse d’ amore scambiasse sul fiume un fiume de parole ne ha vista de gente mbriaca ammazza quant’ hanno bevuto, qualcuno c’è pure caduto e vabbè qui prima ce se nuotava e prima ce se navigava mo c’è solo qualche barcone

c’è n Angelo sopra a n’castello e pure na vecchia prigione quando è na bella giornata de quelle che luccica er sole che gioia che è fa colazione, n gabbiano se magna n’piccione capirai devo andare alla posta collo spirito de n’gladiatore te saluto pe l’ultima volta core chiama er prete pell’estrema unzione

Er turista ha sbagliato stagione S’è fatto l’estate romana
se fa er bagno nella fontana
n’ cappuccino colla matriciana e noi che dopo er cappuccino sapete tutti come andava lo famo mbriaca cor vino e poi lo dissanguamo come na zanzara

Er barcarolo va controcorrente
E quando canta l’eco s’arisente
Se è vero fiume che tu dai la pace fiume affatto e fammela trova

Il video

Nel videoclip troviamo Brusco che si fa proprio Barcarolo Romano. A bordo di una barca, il cantante romano, percorre e risale il biondo Tevere. Lungo le sponde del fiume e schiacciati tra l’acqua e i monumentali e possenti muraglioni, si vedono capanne e senza tetto. Viene posto in tal modo uno sguardo alla parte più povera della capitale, che vive a stretto contatto proprio con l’elemento che ha più contribuito alla fondazione della città: il fiume, vero protagonista assieme a Brusco del video.

 

 

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