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Analisi del “fenomeno Chiara Ferragni”: l’immagine vincente dell’imprenditrice è stata davvero scalfita dopo l’affaire Balocco?

Le reazioni al caso Ferragni dimostrano che non abbiamo capito cosa siano gli Influencer

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Analisi sociologica del fenomeno Chiara Ferragni: perché l'immagine dell'imprenditrice non è stata scalfita dopo l'affaire Balocco?
Crediti Foto screenshot video

Le polemiche riguardo il caso Ferragni soffrono tutte di un problema di fondo: condannano l’influencer-imprenditrice dal punto di vista morale, credendo che il potere della Ferragni risieda nella sua coerenza comunicativa con i followers, e non per il modello esistenziale che per questi rappresenta. In questi due giorni tutti i quotidiani hanno parlato fino allo sfinimento dell’affare Balocco, sentenziando che questo è l’inizio della fine per la celebre influencer, non capendo che la percezione su quale sia l’essenza dell’impero Ferragnez è completamente diversa a seconda se si è fan del duo o no.

Le categorie che seguono la Ferragni

La base hardcore della Ferragni è composta da due categorie ben distinte: una è quella delle ragazze e donne a medio-basso grado d’istruzione e reddito, completamente disinteressate alla politica, l’altra invece è composta da donne a basso-medio reddito, medio alto-livello d’istruzione, interessate alle grandi battaglie inclusive più che alla politica in senso partitico. Per entrambe queste categorie la Ferragni rappresenta la realizzazione del loro femminile ideale: carina ma non bella, ricca, sposata ma libera di mostrare la propria sensualità, lavoratrice indifessa e perfetta madre di due bimbi, dedita alle grandi cause inclusive (femminismo, lotta al bodyshaming, ecc) ma nel contempo leggera, solare, amata da tutti. A queste si aggiunge una minoritaria, ma non meno fidelizzata, base di uomini che vedono nella Ferragni la propria donna ideale: bella, ricca, moglie e madre sempre in tiro che non si lamenta mai della propria condizione.

Il potere di Chiara Ferragni? Essere qualcosa che una larga parte d’Italia vorrebbe, ma non può

Il potere della Ferragni quindi non risiede nella sua capacità di sfoggiare una morale impeccabile o nella sua coerenza comunicativa, ma nell’essere qualcosa che una larga parte d’Italia vorrebbe essere ma non può essere, perché azzoppata dalla mancanza economica, dal malessere fisico e psicologico, dal non essere nata bella e resiliente. Quando un’azienda, un ente del terzo settore, un governo, comprano l’immagine della Ferragni per pubblicizzarsi, pagano il potere di persuasione che esercita sulla sua base hardcore, non la sua buona immagine in generale o la sua presunta perfezione etica… e la base hardcore della Ferragni non è stata minimamente scossa dall’affaire Balocco così come non fu scossa dalla questione cibo sprecato dopo il compleanno di Fedez nel 2018, anzi, la base hardcore dell’influencer-imprenditrice sta facendo scudo alla propria beniamina con una faticosa e certosina guerra sotto ogni post che la attacca.

Il tracollo d’immagine solo in chi l’aveva apprezzata dopo Sanremo

La perdita d’immagine la Ferragni la registra non nella sua fanbase, ma fra quelli che l’hanno apprezzata dopo la comparsata a Sanremo, per le sue dichiarazioni “femministe”, ma questi se l’hanno momentaneamente apprezzata ed incensata non hanno mai comprato un prodotto da lei sponsorizzato, perché questo target ha come influencer di riferimento personaggi come Saviano, la Murgia o Tosa, cioè giornalisti-intellettuali e non imprenditrici “etiche”. Se quest’ultimo target oggi la condanna in blocco, poco importa per le aziende: quando la pagano non è questo pacchetto clienti che comprano.

Il potere della Ferragni non è stato scalfito dall’affaire Balocco

In estrema sintesi: il potere delle Ferragni dall’affaire Balocco non è stato scalfito perché la sua base hardcore (che è quella che le aziende pagano quando la ingaggiano) si è serrata compatta attorno alla propria beneamina, perché in lei vede l’incarnazione del femminile perfetto e non una maestra d’etica e buona comnicazione. Quel che ha perso veramente la Ferragni è l’immagine di madrina femminista superpartes e il suo prestigio di divulgatrice di temi “politici“, un’immagine costruita con Sanremo 2022 e che non è essenziale per le casse del suo impero imprenditoriale, perché chi l’ha apprezzata in questa suo rebranding non ha mai comprato un suo prodotto.

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