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Sanremo History, “Le cinque indimenticabili”. “Ah, ma non ha vinto?” La classifica delle cinque canzoni che sembrava…e invece non fu

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Laura Pausini Sanremo

Le classifiche di tutto il top, e il flop, visto e ascoltato nella storia del Festival di Sanremo

Dalle canzoni più ironiche alle più criticate, da quelle ‘a luci rosse’ a quelle passate inosservate, dalle meteore alle alternative, ma anche dai look peggiori visti all’Ariston alle scenografie più suggestive, fino alle ‘penne’ migliori del Festival, ai cantanti plurititolati e a quelli plurivincenti. Una classifica al giorno, fino al 4 febbraio, per accompagnarvi al prossimo Festival di Sanremo all’insegna del sorriso e del ricordo, facendovi tornare alla mente brani indimenticabili e altri dimenticabilissimi. Quest’oggi è il turno delle canzoni che fanno esclamare “ah, ma non ha vinto?”, quelle che nell’immaginario collettivo restano fissate sul primo gradino del podio, e invece spesso neppure arrivarono tra le prime tre.

  1. “L’Italiano”, 1983 – Toto Cutugno

Non solo non vince, ma neppure arriva sul podio. E’ forse la canzone che più di tutte, tra quelle che non ha vinto, beffa la memoria di chi si affida al solo ricordo musicale e fotografica. Nessun brano riuscì infatti come “L’Italiano” a entrare nell’immaginario collettivo come canzone simbolo di una nazione e della sua manifestazione canora più importante. Arrivò solo quinta nell’anno che vide trionfare Tiziana Rivale con “Sarà quel che sarà”.

  1. “Montagne Verdi”, 1972 – Marcella Bella

Soltanto settima, eppure vincitrice morale di quel Festival anche a quasi 50 anni di distanza. Sfidiamo a ricordare un capoverso de “I giorni dell’arcobaleno” di Nicola Di Bari, mentre tutti ricordano, scommettiamo, almeno il ritornello o l’attacco della “Montagne verdi” targata Bigazzi.

  1. “Gianna”, 1978 – Rino Gaetano

Ancora oggi, quando si ricordano i Sanremo passati, magari negli spot, la “Gianna” di Gaetano non manca mai. E invece mancano, spesso, le prime due classificate di quel ’78, “…e dirsi ciao” dei Matia Bazar e “Un’emozione da poco” della Oxa, canzoni splendide e tra le migliore dell’intera produzione di questi artisti, eppure non certo ‘tormentoni’ quanto “Gianna”.

  1. “Su di noi”, 1980 – Pupo

C’è assonanza con la vincitrice di quell’anno, “Solo noi” di Toto Cutugno, ma per Pupo fu soltanto terzo gradino del podio. Eppure, ca va sans dire, nessun brano quell’anno e nei 40 successivi, rimase e rimane più nella memoria di quel “Su di noi/nemmeno una nuvola” scritta tra gli altri dal bolognese Paolo Barambani.

  1. “Strani amori”, 1993 – Laura Pausini

La Laura nazionale aveva sbaragliato l’anno prima nei giovani con “La solitudine”, e molti pensavano a un bis nel primo anno tra i big. Eppure si dovette arrendere a “Passerà” di Baldi e alla sontuosa “Signor tenente” di Faletti. Però, forse anche per la carriera che decollò, immediata e dirompente, subito dopo il Festival, in tanti la pensano vincitrice ancora oggi.

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