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Psicologia

SPAZIO MENTE. Le due sfaccettature della competitività

La tendenza alla competizione diventa disfunzionale ed eccessiva nelle persone con profilo passivo aggressivo

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Competizione
Crediti foto: Shutterstock

Il concetto di competizione può avere un’accezione positiva negativa seconda delle sfumature del livello di intensità.

Quando è sana funzionale, la competizione può essere utile per migliorare le incertezze ed propri limiti. Un atteggiamento positivo può spingere l’individuo misurarsi con sfide sempre più importanti  ed perfezionare le sue abilità in uno più campi specifici.

Al contrario, quando è esagerata disfunzionale, porta con sè effetti negativi, gettando il soggetto verso lo sconforto la frustrazione.

Gli ambiti in cui  solitamente viene manifestata sono la scuolalo sport  ed il lavoroGli individui competitivi, tendono voler primeggiare tutti costi, sfidare propri limiti  ed misurare le proprie capacità  in vari settori dell’esistenza.

volte, però, la competizione può essere aggressiva  manifestarsi con un atteggiamento esasperato  che fa emergere il lato negativo di un atteggiamento mentale di per sè neutro.  La tendenza ad autoingigantire le proprie capacità ed denigrare gli altri sono fattori associati con la competitività cattiva.

L’automiglioramento, invece, è associato alla sana competitività. Quando livelli di attitudine migliorarsi raggiungono livelli elevati disfunzionali, è opportuno rivolgersi ad un terapeuta cognitivo comportamentale per ritrovare l’equilibrio necessario se stessi ed alla sfera delle proprie relazioni interpersonali sociali.

Dott.ssa Alessandra Bisanti, Psicologa, Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale

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