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Possibile nuovo Dpcm il 7 novembre, timore di lockdown totale

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I segnali che avevano fatto sperare in un possibile miglioramento delle misure restrittive sono naufragati nell’arco di 24 ore. Nel quadro sanitario che si delinea, l’Alto Adige è in zona critica insieme a Liguria, Lazio, Valle d’Aosta, Lombardia e Campania.

La crescita del contagio non è mai stata così impetuosa. I positivi sono otto volte di più di tre settimane fa. Con questi numeri nessun sistema sanitario, tantomeno quello italiano, sarà capace di reggere”, ha dichiarato in conferenza stampa il commissario straordinario all’emergenza Covid, Domenico Arcuri.

Il tempo stringe e bisogna decidere velocemente sul da farsi. Il weekend di Ognissanti, che in tema di ristorazione probabilmente sarà segnato dalle polemiche degli alberghi che offrono stanze a prezzo scontato per consentire la cena, è arrivato. E con esso il possibile moltiplicarsi dei contagi.

Mercoledì 4 novembre è previsto il voto alle Camere sulle dichiarazioni di Conte relative alle misure adottate nel Dpcm del 24 ottobre che potrebbe essere superato da un nuovo Dpcm. Con il bollettino che arriverà oggi dall’Istituto Superiore di Sanità, lo scenario potrebbe peggiorare. E in vista del voto in Parlamento, il Presidente del Consiglio potrebbe mettere sul tavolo misure più restrittive.

Le misure attuali daranno risultati tra 14 giorni. Si presume che nuove misure siano disposte tra sabato 7 e lunedì 9 novembre. E’ una possibilità molto concreta. Misure che difficilmente potrebbero essere migliorative. L’aumento dei contagi di cui parla Arcuri, è un numero fuori controllo.

Gli imputati sul banco del contagio sono essenzialmente due: trasporti pubblici e scuola. La ristorazione al momento è tra i settori più colpiti come dimostrano le tabelle dei ristori previsti dal Decreto Legge che deve sostenerla. Sono messi peggio solo le discoteche e i locali notturni.

La soluzione estrema di un lockdown totale avrebbe bisogno di un consenso di tutto il Parlamento per evitare immaginabili disordini sociali. Una corsa contro il tempo.

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Crediti Foto: LaPresse