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Mes: Parlamento italiano approva la risoluzione della maggioranza

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Oggi, prima alla Camera che al Senato è stata votata la risoluzione della maggioranza. Il punto più scottante delle sedute di voto era senza dubbio la riforma del Mes.

Il Meccanismo Europeo di Stabilità è un importante istituto europeo nato per aiutare gli stati membri in crisi, considerando che, soprattutto all’interno della zona Euro, la crisi di un paese comporta un’instabilità generale in tutta l’unione monetaria.

Tutti i paesi dell’Eurozona infatti finanziano il Mes, e possono richiederne l’aiuto in caso di difficoltà. A far discutere da anni le parti politiche sono gli impegni che i paesi che utilizzano il Meccanismo si prendono per garantire stabilità economica: riforme solitamente molto impopolari, che dividono non solo la maggioranza dall’opposizione, ma anche le forza di maggioranza stessa.

A preoccuparne i detrattori sono la cessione di parte della sovranità all’Europa e il particolare titolo di stato emesso attraverso il Mes (i cosiddetti “single limb CAC”) grazie a cui i creditori avranno bisogno di un unico voto per redistribuire il debito, invece dei tanti obbligatori per gli altri tipi di titoli di stato.

La risoluzione della maggioranza passa alla Camera dei Deputati con 314 voti a favore. Il voto che ha scatenato più scetticismo, e che ha registrato solo 297 deputati a favore, è proprio quello sulla riforma del Mes. 13 infatti sono stati gli onorevoli M5S che hanno votato contro, staccandosi dalle indicazioni della maggioranza.

L’opposizione di destra, invece, si è mostrata compatta contro la risoluzione, con gli unici dissidenti di Forza Italia Brunetta e Polverini (16 in tutto i deputati FI che si sono astenuti).

Alcuni membri di Italia Viva e del Pd lanciato sfilettate al governo e al Presidente del Consiglio Conte, mostrando scetticismo nella gestione dei fondi salva-stato sa parte di una task force indipendente.

Al senato invece i voti favorevoli sono stati 156, 129 i contrari e 4 gli astenuti. Dura la critica di Matteo Renzi (Iv), il quale ha attaccato la riforma per la sbagliata idea di governance espressa: “Sappia che se ha bisogno di qualche poltrona ce ne sono tre, due da ministro e una da sottosegretario, nostre a sua disposizione. Per giocare pulito e trasparente noi di Italia viva diciamo: se nella manovra c’è un provvedimento sulla governance del Next generation Eu e se c’è un provvedimento sulla fondazione dei servizi segreti, noi votiamo contro. Lo diciamo per tempo”, lo hanno applaudito dagli scranni del centrodestra.

Conte ha replicato che il Recovery Plan “deve avere compiti di monitoraggio e non sottrarrà potere e competenze ai ministeri. Dovrebbe solo essere prevista una clausola di salvaguardia nel caso in cui le amministrazioni centrali non possano intervenire a esercitare i poteri sostitutivi”, garantendo che il modello di governance ideato per la gestione dei 55 miliardi messi a disposizione servirà a limitare gli sprechi e la dispersione di una cifra così consistente.

Ora che la riforma è stata approvata dal Parlamento italiano, verrà discussa dal Consiglio Europeo il 10 dicembre, e poi, qualora le istituzioni europee accolgano la riforma italiana, dovrà essere votata in ciascun parlamento di ogni stato membro.

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Foto: LaPresse