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A Minsk ultimatum a Lukashenko: minaccia di sciopero nazionale

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 Un’altra domenica di fuoco a Minsk. L’altro giorno infatti nella capitale bielorussa si sono ripetuti gli scontri tra polizia e manifestanti, tuttavia con toni decisamente esasperati rispetto alle volte precedenti.

Un gruppo di protestanti è stato arrestato mentre si avvicinava a via Indipendenza, dove risiede Alexandr Lukashenko, e i presenti hanno sentito vari scoppi di granate assordanti mentre la polizia arrestava indiscriminatamente i presenti. Dallo stesso ministero degli Interni riferiscono che oggi la polizia era munita di “mezzi speciali” per contrastare i protestanti.

La data di domenica scorsa, il 25 ottobre, era stata data come ultimatum a Lukashenko per dimettersi e far tornare la Bielorussa alle urne, ma Lukashenko per continua a negare ogni compromesso. Gli oppositori, guidati dalla candidata Svetlana Tikhanovskaya – che era arrivata seconda alle scorse elezioni con più del 10% dei voti – hanno minacciato da Minsk uno sciopero nazionale, che è iniziato ieri.

I manifestanti bielorussi hanno meritato il premio Sakharov, che l’Unione Europea concede a chi si distingue nell’ambito della libertà di pensiero e opinione. Già a più riprese, e con pesanti sanzioni imposte ai politici che appoggiano Lukashenko (ma non al presidente stesso, perché l’Uei auspica di uscire dalla situazione critica attraverso la diplomazia internazionale).

Il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli parlando delle proteste dice che hanno “commosso il mondo”, e annuncia i vincitori concreti del premio: i membri del comitato di coordinamento Svetlana Tsikhanovskaya, il premio Nobel Svjatlana Aleksievič, la musicista e attivista Maryia Kalesnikava, e altri che, legati al mondo dell’attivismo o della polita hanno appoggiato fin dall’inizio le rivolte e le richieste di nuove elezioni trasparenti.

Il presidente Lukashenko temporeggia, mandando polizia in antisommossa e accusando il popolo di essere criminale. Che cosa potrà fare se il paese si fermerà di colpo?

 

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Crediti Foto: LaPresse