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Paura per la variante inglese del Coronavirus: intanto lo Spallanzani ha avviato l’isolamento del virus

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La scoperta di una variante inglese del Covid-19 che si sta velocemente diffondendo dall’Inghilterra anche in altri paesi europei, compresa l’Italia, dove una donna rientrata a Roma dalla Gran Bretagna è risultata positiva al nuovo ceppo del virus, sta destando grande preoccupazione. Tanto che l‘ospedale Spallanzani di Roma ha già avviato la procedura per l’isolamento della sequenza del virus per verificare la cosiddetta variante. Lo rende noto l’Unità di Crisi del Lazio.

E’ una donna italiana il paziente su cui è stato riscontrato per la prima volta anche in Italia il genoma del virus Sars-Cov-2 con la variante britannica. Secondo quanto si apprende da fonti sanitarie, la paziente – che è in isolamento con il suo convivente rientrato giorni fa dal Regno Unito – ha una forte carica virale. La donna avrebbe fatto il tampone nei giorni scorsi, probabilmente in un drive through. In isolamento ci sono anche gli altri familiari e i loro contatti stretti.

Un altro caso sospetto della nuova variante inglese del Covid, a quanto si apprende, si trova a Bari: si tratta di una ragazza di 25 anni rientrata giovedì scorso nel capoluogo pugliese da Londra con la febbre. La notizia è riportata da La Repubblica. La giovane, sottoposta a tampone, è risultata positiva al Coronavirus. Il tampone verrà esaminato nelle prossime ore dall’Istituto Zooprofilattico di Foggia per verificare se si tratta della variante inglese del virus. Gli altri passeggeri del volo sul quale si trovava la giovane pugliese saranno convocati nelle prossime ore per essere sottoposti anch’essi al tampone.

Intanto tutta Europa, inclusa l’Italia, ha paura e ha deciso di sospendere i voli con la Gran Bretagna. Anche se arrivano rassicurazioni dal ministero della Salute italiano. “La variante di Sars-CoV2 che sta circolando in questo momento a Londra e nel sud est dell’Inghilterra, presenta delle mutazioni sulla proteina di superficie del virus, la cosiddetta Spike. Nonostante si ipotizzi che queste mutazioni possano aumentare la trasmissibilità del virus, non sembrano alterare né l’aggressività clinica nè la risposta ai vaccini, ha detto il Direttore Generare della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.

 

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Crediti foto: LaPresse