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L’altra faccia della pandemia: i “suicidi da Coronavirus”

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Quanti morti ha fatto la pandemia di Coronavirus? Se le cifre ufficiali sono aggiornate giorno dopo giorno con la stessa macabra ritualità di un bollettino di guerra, resta però da quantificare il “sommerso” fatto di tanti decessi causati dalle morti per suicidio. I cosiddetti “suicidi da Coronavirus”, infatti stanno sempre di più ingrossando le fila dei morti riconducibili alla pandemia con cui il Mondo sta facendo i conti da febbraio.

Uno degli elementi sottolineati fin da subito, anche se con minor vigore rispetto ad esempio ai contraccolpi sanitari ed economici, è stato quello del prezzo da pagare a livello sociale: l’uomo, “animale sociale” per antonomasia, si è ritrovato di punto in bianco privato di tutta la rete di contatti, affetti, e sin tanto di quelle occasioni di incontro estemporanee che permeano la vita di ognuno. Fino ad arrivare al paradosso. Una misura pensata per contenere gli effetti del dilagare della pandemia, ha aperto tante criticità sfociate ad esempio in suicidi o morti per abusi di alcol e stupefacenti.

Distruzione del tessuto sociale, ma anche disoccupazione e incertezza sul proprio futuro. Tutti elementi che hanno contribuito e non poco al picco vertiginoso di “suicidi da coronavirus” registrati negli ultimi tempi. E non meno spaventosi sono i numeri visti in prospettiva: secondo uno studio americano effettuato dalla Well Being Trust e dai ricercatori dell’American Academy of Family Physicians ripreso dal “Sole 24 Ore“, nei prossimi decenni si potrebbero registrare fino a 75 mila casi di questo genere.

Purtroppo nemmeno l’Italia è immune da questo fenomeno. E anche qui, i fattori determinanti sono gli stessi. Crisi economica, incertezza, solitudine, scomparsa del tessuto sociale. A tutto ciò si aggiunge anche l’ulteriore confusione creata dalla comunicazione e dalla gestione di tutto ciò che concerne l’emergenza, fatta di proliferare di opinioni di esperti (a volte sedicenti tali) spesso in contrasto fra di loro e di un atteggiamento paternalistico da parte delle autorità che procedono di capro espiatorio in capro espiatorio su cui scaricare le colpe qualora le cose tornino ad andare male.

Dare risposte il più possibile chiare a una popolazione stremata da questi mesi diventa allora di fondamentale importanza. Altrimenti il conto da pagare al termine di questo periodo da incubo rischia di essere ben più salato di quello che indica la conta ufficiale dei morti.

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Crediti foto: Shutterstock