Seguici su

Attualità

Istat: crolla la produzione industriale di marzo (-29,3%)

Pubblicato

il

I dati Istat sulla produzione industriale di marzo in Italia confermano uno scenario già preventivato. Un crollo del 29,3% rispetto a marzo 2019. Nessuna sorpresa considerando il lockdown che ha interessato il Paese proprio a marzo.

La produzione industriale è diminuita del 28,4% rispetto a febbraio. Secondo l’Istat la maggior parte dei principali settori ha registrato performance negative. Nel dettaglio, la produzione di mezzi di trasporto ha registrato un crollo del 52,6%, l’industria tessile (abbigliamento incluso) del 51,2% e la fabbrica di macchinari del 40,1%. Perdite altissime che non hanno interessato – o lo hanno fatto solo in parte – le industrie alimentari, quelle delle bevande e del tabacco, con un calo della produzione del 6,5%.

Numeri che sono i più bassi dell’inizio della serie storica, ovvero il periodo di osservazione attuale che parte dal 1990. Anche in questo caso, come già accaduto per le stime sul Pil, i valori hanno superato quelli della crisi economica di dieci anni fa. Quando i fattori della crisi erano interni all’economia stessa e non esterni come nel caso dell’emergenza dovuta al Coronavirus.

Certi settori hanno dunque perso più del 50% della loro normale produzione. “Riavviare l’economia è fondamentale nella seconda parte del 2020 e nel 2021” lo afferma il direttore generale di Bankitalia Daniele Franco. È essenziale che il credito affluisca alle imprese e che vengano adottate misure di sostegno a fondo perduto e per rafforzare il capitale” ha continuato Franco, intervenuto all’evento “L’Italia genera futuro” del Corriere della Sera.

Garantire liquidità alle imprese è infatti essenziale per ripartire. Per questo “è necessario usare l’ingente liquidità messa a disposizione dall’eurosistema a tassi irripetibili”. Tanti esperti si sono espressi su quello che andrebbe fatto e sulla necessaria tempestività delle misure. Il tutto dovrebbe essere contenuto nel decreto-aprile, poi slittato a maggio, che intanto ha cambiato ancora nome (si chiamerà decreto-rilancio). Ma il ritardo degli ammortizzatori sociali non aiuta a pazientare.

 

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nosta PAGINA OA PLUS

Clicca qui per iscriverti al nostro GRUPPO OA PLUS

Crediti foto: LaPresse