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Stime sul Pil: giù del 4,8% rispetto al 2019. Male tutta l’Eurozona

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I risultati del Prodotto Interno Lordo (Pil) del primo trimestre non sono promettenti. Secondo le stime dell’Istat, il Pil italiano di questo primo trimestre è infatti crollato del 4,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e del 4,7% rispetto al trimestre precedente, ovvero l’ultimo del 2019. Un primo trimestre che non andava così male dal 1995, anno di riferimento in quanto l’inizio del periodo di osservazione dell’attuale serie storica.

Si tratta di previsioni preliminari, in quanto il dato finale è atteso per il 29 maggio. Ma l’Istituto di statistica avverte che le stime possono aver risentito “degli ostacoli posti dall’emergenza sanitaria in corso alla raccolta dei dati di base”. Non di certo un dato positivo, ma comunque inferiore alla previsione del governo che si aspettava una contrazione del Pil del 5,5% in questo primo trimestre dell’anno.

“Il Pil ha subito una contrazione di entità eccezionale indotta dagli effetti economici dell’’emergenza sanitaria e dalle misure di contenimento” così commenta il dato l’Istat. La stima riflette l’emergenza data dal dilagare del Coronavirus che ha costretto l’Italia al lockdown dagli inizi di marzo e al blocco del settore produttivo. La fase di parziale ripartenza, la cosiddetta fase due, è infatti attesa per il 4 maggio quando manifattura e costruzioni potranno ripartire, insieme al commercio all’ingrosso legato a questi settori.

Per quanto riguarda le stime sull’intero anno 2020, la previsione di crescita del Pil italiano era dello 0,6%. Ma l’emergenza sanitaria ha portato alla revisione di questo dato. Adesso ci si aspetta, infatti, una contrazione complessiva del Pil dell’8% per il 2020. Dopo la valutazione a sorpresa dell’agenzia di rating Fitch sull’Italia, si attende quella di Moody’s prevista per l’8 maggio. A seguito di analisi, l’agenzia di rating prevede un crollo complessivo del Pil italiano del 9,3%, seguito poi da una ripresa del 6,1% nel 2021.

Uno sguardo all’Europa

A riprova del fatto che il crollo dell’economia è una conseguenza dell’emergenza sanitaria, l’Italia non è l’unico paese ad aver registrato una performance negativa. La Francia, che aveva registrato una contrazione del suo Pil dello 0,1% alla fine del 2019, assiste ad una perdita ancora maggiore con una contrazione del 5,8% rispetto ai tre mesi precedenti. Mentre la Spagna del 5,2%. Nell’Eurozona (composta dai paesi che hanno adottato l’euro) il Pil del primo trimestre è calato del 3,3% rispetto allo stesso trimestre del 2019 e del 2,7% quello dell’intera Unione Europea. Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI) è probabile che con il 2020 si chiuda un periodo di generale espansione dell’economia dell’Eurozona durato circa sette anni.

 

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Crediti foto: LaPresse