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Terremoto in Siria e Turchia, il bilancio è spaventoso: i morti sono più di 5mila

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E’ un bilancio spaventoso quello del sisma che ieri mattina all’alba ha devastato i territori confinanti della Turchia e della Siria. Si parla di almeno 5.016 morti (3.419 nel sud est della Turchia, 1.598 nel nord della Siria, secondo i dato raccolti dalle Ong), e di decine di migliaia di feriti in entrambi i Paesi. Solo in Turchia, ha fatto sapere il vice presidente turco Fuat Oktay, i feriti sono 20.534. Oltre 8000 persone sono state salvate dopo il terribile terremoto di magnitudo 7.8 (una potenza pari a quella di 130 bombe atomiche) che ha colpito i due Paesi. Nella notte sono seguite almeno 312 scosse di assestamento e l’attività sismica nella zona resta alta.

La situazione nei due Paesi è apocalittica. Un grande incendio sta divampando da ieri notte nel porto di Iskenderun (Alessandretta), località costiera del sud est della Turchia, e vicina al confine con la Siria. Lo rendono noto vari media locali secondo cui il fuoco potrebbe avere avuto origine a causa della caduta di alcuni container nel porto provocata dal sisma. Secondo gli esperti dell’Usgs il bilancio del sisma, il cui epicentro è stato a Kahramanmaras con ipocentro a 10 chilometri di profondità, potrebbe arrivare a 10.000 morti. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha proclamato 7 giorni di lutto nazionale. Tutte le scuole rimarranno chiuse per una settimana e tutte le attività sportive sono sospese. Il terremoto ha distrutto solo in Turchia oltre 2.800 edifici. Disastrosa la situazione anche in Siria. Colpita pesantemente Aleppo, città martire della guerra civile. Rasi al suolo i campi profughi al confine con la Turchia, dove almeno 3 milioni di sfollati avevano già bisogno di tutto.

L’Unità di Crisi del nostro ministero degli Esteri avrebbe intanto rintracciato tutti gli italiani che erano nella zona del sisma, tranne uno. “Si sta cercando ancora un nostro connazionale che si trovava in Turchia per ragioni di lavoro. La Farnesina, fino ad ora, non è riuscita ad entrare in contatto con lui”, ha fatto sapere il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Nel frattempo è già partita la campagna di solidarietà e di aiuti da tutto il mondo. Dall’Italia sono già arrivati in Turchia i primi vigili del fuoco esperti nelle operazioni di soccorso. Altri 50 saranno sul posto nelle prossime ore. L’Onu è pronto a sostenere la risposta all’emergenza. Squadre di soccorso sono state inviate da Israele, dalla Spagna, dall’Algeria. I presidenti turco e siriano, Erdogan e Assad, hanno accettato anche gli aiuti offerti dalla Russia.
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