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E’ morto Gianni Mura, maestro di giornalismo fra sport, letteratura e amore per il cibo

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Addio al «Giornalista con la Gastrite». Gianni Mura, storica firma di Repubblica e da molti ritenuto come una delle più grandi penne al servizio dello sport al punto da essere designato come erede di un altro illustre Gianni, Brera, si è spento questa mattina all’età di 74 anni all’ospedale di Sinigallia. Fatale un attacco cardiaco improvviso.

Nato a Milano nel 1945, il nome di Gianni Mura è indissolubilmente legato allo sport, soprattutto al calcio e al ciclismo, suo altro grande amore che lo ha portato in più occasioni a seguire da inviato sul campo le corse più importanti, Giro e Tour su tutte. Mura, amante della buona cucina e del buon vino, da qualche anno curava la rubrica eno-gastronomica assieme alla moglie Paola su “Venerdì di Repubblica”. Lui stesso amava definirsi “giornalista con la gastrite”: «I giornalisti non si distinguono in buoni o cattivi, ma in giornalisti con o senza gastrite. I primi mangiano riso in bianco a Enna come a Sondrio; gli altri, di cui faccio parte, cercano i piatti tipici del posto».

Le sue trasferte lavorative, quindi, erano anche l’occasione per arricchire il suo enorme bagaglio culturale in questi ambiti e in tutti quelli che costituivano il suo ampio orizzonte e larghezza di vedute.

Fra le tante opere, anche un romanzo “Giallo su giallo” che è la perfetta sintesi del modo di intendere la vita e lo sport da parte di Mura: il ciclismo, la musica popolare, la convivialità a tavola con gli altri suiveur del Tour, in un intreccio fra realtà e finzione che è una porta spalancata sul Mondo del giornalista milanese.

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Foto: LaPresse