Seguici su

Attualità

Discoteche, il sindacato dei gestori ricorre al Tar

Pubblicato

il

Discoteche, ricorso al Tar

L’associazione italiana imprese d’intrattenimento da ballo e di spettacolo, ha deciso di presentare un ricorso al Tar del Lazio per la riapertura immediata delle discoteche

Ricorso al Tar

Dopo la “chiusura forzata” imposta dal Governo sulle discoteche e sulle sale da ballo, i gestori ricorrono al Tar per chiedere l’immediata riapertura delle attività. A seguito dell’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, sullo stop e l’obbligo di mascherine dalle 18 alle 6 nei luoghi della movida, il capo di “Gabinetto del Viminale” Bruno Frattasi ha inviato una circolare ai prefetti invitandoli a organizzare i servizi di vigilanza sul territorio per far rispettare le nuove prescrizioni.

Sindacato

Il “Silb Fipe“, associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, ha annunciato l’intenzione di presentare un ricorso al Tar del Lazio. Ad anticiparlo il presidente Maurizio Pasca, durante il direttivo nazionale del sindacato

“La chiusura è ingiustificata, ci sono assembramenti da per tutto: sulle spiagge, nei luoghi della movida, sui treni regionali. Perché penalizzare solo noi?” afferma Pasca

“I giovani di oggi sono irrispettosi e maleducati, se ne fregano di tutti e di tutto. Se venissero sanzionati ci penserebbero due volte, prima di non indossare la mascherina. Non possiamo risponderne sempre noi. Se i ragazzi non rispettano le regole cosa dobbiamo fare? Il rimedio è sanzionare le persone che non rispettano le norme e anche i locali che non le fanno rispettare” ha aggiunto

“Nei locali si sta per ballare e socializzare e dal 13 giugno non ci sono stati casi di contagio nelle discoteche. I contagi registrati vengono da vacanzieri che tornano dall’estero. Ma solo noi veniamo penalizzati”

L’associazione teme, inoltre, che i giovani possano alimentare l’organizzazione di “feste abusive” in villa con zero controlli e nessun invito a rispettare distanze o a indossare la mascherina.

Sul versante economico, sono state richieste compensazioni con Cig e Iva al 4% per quattro miliardi di fatturato a rischio.

Segui OA Plus su Instagram

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra PAGINA OA PLUS
Clicca qui per iscriverti al nostro GRUPPO OA PLUS

Crediti Foto: Shutterstock.com